Talvolta l’Agenzia investigativa privata deve permettere ai propri clienti di partecipare alle indagini

Ogni indagine è un lavoro di squadra che non coinvolge solamente il team della Agenzia investigativa, ma anche collaboratori esterni, informatori e il cliente stesso.

 

La maggior parte degli investigatori ritiene che il coinvolgimento degli interessati nella vicenda, oggetto delle indagini, sia un rischio troppo difficile da gestire, ma talvolta i benefici valgono tale rischio.

Quando si rivolgono a noi clienti proponendoci vecchi casi freddi, già inutilmente seguiti da altri colleghi o dalle Autorità, è ricorrente l’atteggiamento di chi si era occupato del caso a escludere gli interessati dalle indagini, con frasi tipo “Ci lasci fare il nostro lavoro…”, “Non s’intrometta…”, “Si tenga alla larga…”. E ciò è sbagliato.

La partecipazione del cliente alle indagini dell’agenzia investigativa, cui si è rivolto, è sempre un rischio a causa dell’eccessivo coinvolgimento, ma spesso è proprio il coinvolgimento (se controllato) ad aumentare le probabilità di successo.

Senza contare che, in situazioni particolarmente drammatiche (si pensi alla scomparsa o all’omicidio di un congiunto), partecipare alle indagini argina la disperazione e funge da anti-stress per il cliente stesso.

Quando presso la nostra Agenzia investigativa si rivolge una persona per cercare un familiare scomparso o indagare su un caso archiviato (cold case), che ha interessato un proprio congiunto, le affidiamo alcuni incarichi marginali sotto la nostra supervisione, sapendo che, goffaggine a parte, tra tutti sarà il “detective” più motivato e informato sulla vicenda.

Quest’atteggiamento è ancora più importante e costruttivo quando si assistono vittime di stalking o donne maltrattate o vittime di stupro, dove la partecipazione attiva alle indagini dell’investigatore privato è l’unico modo per far cessare la propria condizione di vittima e innescare una qualche reazione positiva contro l’evento traumatico.

Mutatis mutandis, anche nei casi d’infedeltà matrimoniale bisogna avere la sensibilità di capire quando è il caso di esaudire la richiesta del cliente di cogliere personalmente sul fatto il partner infedele. Normalmente si rifiutano tali richieste: sono molto più sicure videoriprese molto esplicite. Tuttavia capita che non sia così facile filmare gli amanti o che la/il nostra/o cliente abbia proprio bisogno dello “shock da scoperta dell’adulterio” per reagire a una situazione di stallo sentimentale. Pertanto, salve le precauzioni del caso a scanso di risse o altre spiacevolezze, l’Agenzia Investigativa organizza di accompagnare la/il cliente a constatare de visu la situazione.

In taluni casi il coinvolgimento del cliente è necessario perché questi è l’unico a poter interagire utilmente con certe persone interessate nelle indagini. Per citare l’ultimo esempio dell’infedeltà matrimoniale, spesso capita che l’amante non sappia di frequentare una persona impegnata e si allei con il partner tradito, raccontando i dettagli della relazione clandestina.

Recentemente la nostra Agenzia investigativa ha risolto un caso di persona scomparsa istruendo un familiare su cosa dire alle persone sospettate d’essere coinvolte nell’allontanamento.