Nelle vittime c’è la vera forza.

Agenzia investigativa commenta: nelle vittime c’è la vera forza.
Agenzia investigativa commenta: nelle vittime c’è la vera forza.

Gli attentati di Pasqua nello Siri Lanka e tutte le altre vigliaccherie insanguinate, che noi umani siamo capaci di commettere nel Mondo, hanno un forte impatto emotivo e distruttivo a livello individuale e locale, ma non hanno mai cambiato il corso della storia e spesso neanche delle vite dei sopravvissuti, se non in meglio. Uno spreco inutile di vite e sofferenze, a fronte del nulla.

         La brutta notizia è che sia il terrorismo sia gli omicidi e le violenze dei predatori sadico-sessuali sono impossibili da prevenire totalmente. Io considero simili crimini allo stesso livello di abbiezione (se ti consideri un combattente e ce l’hai con gli USA fai saltare in aria direttamente il pentagono, non un mercato cittadino o una chiesa).

         Ma ce n’è anche una bella, di notizia: questi atti nefandi hanno un impatto iniziale altissimo, che, tuttavia, come un fuoco fatuo, si estingue tanto più rapidamente quando più è stata orribile l’infamia. E lasciano una forza sovrumana nei sopravvissuti. Grazie alle nostre difese ormonali interne e a una sorta di adrenalina sociale, che investe le vittime e chi è loro vicino, qualsiasi orrore viene rielaborato in nuova energia.

         Quando da giovane lavoravo per una Agenzia investigativa che si occupava della sicurezza di persone nella lista nera di qualche assassino, vedevo già quella differenza negli sguardi o nel tono di voce dei clienti, ma non ero abbastanza maturo da riconoscerla.

         Dopo essermi occupato per decenni di operazioni ad altro rischio, so che non posso avere il controllo totale su tutto; per quanto mi sforzi di prevenire i pericoli, non riesco a eliminarli completamente. Questa cosa mi ha spesso impedito di avere le lucidità necessaria sino a quando ho imparato a guardare i miei clienti, quelli tormentati dalle situazioni più orribili, seduti davanti a me nell’Agenzia investigativa: avevano una forza e una lucidità derivate dalla loro disgrazia, che li rendeva superiori.

         Ho ricevuto clienti, perseguitate da maniaci sessuali violenti, che mi chiedevano aiuto, ma nella loro stessa richiesta c’era un coraggio contagioso.

         Quando la mia Agenzia investigativa si è occupata di omicidi irrisolti o di tragici errori giudiziari erano spesso i parenti delle vittime a infondere coraggio e perseveranza ai miei giovani detective.

         Ogni volta che conosco una persona sopravvissuta a una grave tragedia personale, ottengo grandi insegnamenti e un inestimabile arricchimento personale. Quei mentecatti, che ogni giorno insanguinano il mondo per assecondare i loro impulsi assassini, non vedono neppure la “Fenice” che si libra oltre il loro misero atto e di cui non beneficeranno mai.