Le Agenzie Investigative che si occupano di violenza domestica e di genere hanno finalmente un aiuto concreto per i propri clienti dalla Legge CODICE ROSSO.

Legge del CODICE ROSSO finalmente le Agenzie Investigative non sono più sole
Legge del CODICE ROSSO finalmente le Agenzie Investigative non sono più sole

Sino ad oggi una vittima di stalking, di violenza domestica o di genere doveva avere le risorse per potersi rivolgere a una Agenzia Investigativa ed essere seriamente protetta. Mi è capitato spesso di aver aiutato “pro bono” donne in difficoltà che altrimenti vedevo condannate a una brutta fine, perché le Autorità erano troppo lente e inadeguate nell’intervento. Spesso ho dovuto ospitare a casa o nella mia Agenzia Investigativa donne in fuga con la prole, perché quasi nessuno capiva che notificare una denuncia o una diffida a certi subumani non è un deterrente, se mai un elemento scatenante.

         I legislatori che in passato hanno affrontato il problema si sono limitati a inasprire le pene, dimenticando che i violenti hanno il cervello corto e non fanno calcoli su quanto anni di galera rischiano prima di scatenare la loro furia vile e criminale.

         La Legge CODICE ROSSO approvata il 17 luglio 2019 ha fatto un importate passo avanti; cioè, oltre a inasprire le pene, ha innanzitutto affrontato i problemi pratici della vittima di violenze.

         Il principale problema, per la prima volta affrontato seriamente nel provvedimento dall’Articolo 4 delle nuove disposizioni, è quello di rendere al violento inaccessibili la residenza e le zone frequentate dalla sua vittima.

In secondo luogo si è finalmente capito che la mancanza di provvedimenti tempestivi e severi anche nelle prime fasi del loro comportamento scellerato danno a questi violenti una sensazione d’impunità che li rende sempre più pericolosi. Non bisogna infatti dimenticare che stiamo parlando di criminali particolarmente ottusi, i quali, se non adeguatamente censurati, si credono nel giusto. Inoltre intervenire tempestivamente e severamente con l’arresto e con una lunga detenzione del soggetto violento permette alla vittima di riorganizzare la propria vita in assenza di pericolo.

         L’aspetto economico del problema avrebbe potuto essere affrontato meglio, pensando, oltre che agli stanziamenti per “gli orfani per crimini domestici”, anche agli stanziamenti per evitare che quegli stessi orfani capitino; si sarebbero potuti preventivare in maniera più esplicita aiuti economici per le madri in fuga con la prole, perché in alcuni casi questi criminali sono così pericolosi che le loro vittime andrebbero trattate come fossero all’interno di un programma di protezione testimoni.

         Infine, posso affermare per esperienza che è molto interessante l’introduzione legislativa del braccialetto elettronico per localizzare il violento e intervenire tempestivamente in protezione della vittima. Infatti, negli anni ho evitato il peggio e numerose clienti della mia Agenzia Investigativa, satellizzando le vetture dei loro persecutori per sapere in anticipo quando costoro si avvicinavano troppo alle loro vittime.