In Italia un titolare di agenzia investigativa è meglio armato di un poliziotto.

In Italia gli investigatori privati sono meglio armati delle Forze dell’Ordine.
In Italia gli investigatori privati sono meglio armati delle Forze dell’Ordine.

Dopo la tragica morte degli Agenti di Polizia Pierluigi Rotta e Matteo Demengo nella Questura di Trieste, molti politici invocano maggior sicurezza per le nostre Forze dell’Ordine; peccato che sono gli stessi politici ad aver legiferato da sempre su armi d’ordinanza o dotazioni delle Forze dell’Ordine, tenendo in scarsissimo conto gli standard di efficienza, praticità e sicurezza.

Alcuni di questi politici (in una sua canzone Vecchioni li chiamò ippopotami) solamente qualche settimana fa avevano addirittura polemizzato, per bieco tornaconto personale, sulla benda sopra gli occhi di Finnegan Lee Elder (il criminale statunitense che ha accoltellato a morte il nostro Carabiniere Mario Cerciello Rega).

         Tornando alla sparatoria di Trieste, come denuncia il Sindacato Autonomo di Polizia, sembra che l’assassino Alejandro Augusto Stephan Meran, abbia potuto impossessarsi della pistola del povero Pierluigi Rotta, approfittato dell’inadeguatezza della fondina dello sfortunato Poliziotto.

Io credo al SAP, un po’ per causa della scomposta reazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza contro la SAP e un po’ perché io da 38 anni, prima come detective privato collaboratore e poi come titolare di agenzia investigativa ho frequentato abbastanza Poliziotti e Carabinieri da sapere che hanno una dotazione quasi sempre inadeguata o scarsa.

Prima di vederlo coi miei occhi non avrei mai immaginato di poter essere invidiato in qualità di titolare di agenzia investigativa da un Poliziotto o un Carabiniere per la mia dotazione di armi da fuoco.

La Legge consente ai privati cittadini con licenza di porto d’armi per difesa personale di girare con una pistola della forma, della dimensione, del peso e delle caratteristiche balistiche che preferiscono, scegliendo tra un’enorme varietà di calibri e modelli. Ma questo non è consentito alla maggior parte di Poliziotti e Carabinieri. Anche chi opera in strada o in borghese è quasi sempre costretto alla sola pistola d’ordinanza, un’arma di un unico calibro (il 9X19 che spesso è inadatto a funzioni di polizia), grossa, pesante, scomoda da portare e da occultare.

         I privati cittadini possono detenere tre pistole per difesa personale e nessun regolamento vieta loro di girare con almeno due di esse, usufruendo di una seconda pistola di riserva (la “backup gun”, come la definiscono dagli americani, che la sanno lunga in fatto di sparatorie e di sicurezza dei loro agenti).

Ai nostri Difensori della Legge, cui può capitare molto più probabilmente di perdere la loro arma principale in un conflitto a fuoco, non rimane che il segno della croce, perché è loro proibito o molto complicato portare seconde armi con sé.

         Per non parlare delle fondine, che rivestono un ruolo fondamentale nell’efficienza delle armi corte da difesa. Agli allievi detective privati della mia agenzia investigativa ripeto che una sparatoria inizia dalla fondina e che la sua scelta è ancora più delicata e personale della scelta della pistola stessa (tanto che ho accumulato scatoloni di fondine sbagliate prima di trovare quella giusta). Viceversa le fondine di Poliziotti e Carabinieri sono standard, costringendo ciascuno ad adattarsi alla fondina, anziché scegliere la fondina più adatta alle sue caratteristiche fisiche.

Inoltre le fondine in tecnopolimeri a trattenuta, che rappresentano un grosso miglioramento rispetto al passato, sono state distribuite solamente nel 2018. E da subito, in tempi non sospetti, ho sentito più di un Poliziotto lamentarsi della loro inefficienza.