Alberto Muraglia, il vigile di Sanremo che timbrava il cartellino in mutande, è stato assolto.

La lotta all’assenteismo e agli abusi delle tutele lavorative richiede grande attenzione da parte degli inquirenti di Stato o dell’agenzia investigativa.
La lotta all’assenteismo e agli abusi delle tutele lavorative richiede grande
attenzione da parte degli inquirenti di Stato o dell’agenzia investigativa.

Il vigile annonario del Mercato di Sanremo accusato di assenteismo e truffa allo Stato è stato assolto insieme ad altri 10 indagati dal GUP Paolo Luppi perché il fatto non sussiste. I media ne hanno dato notizia con una brutta enfasi giustizialista, ma in realtà io sono orgoglioso del mio Paese quando si celebrano momenti così alti di Giustizia.

         In questi casi la gente comune tende a dare addosso al Giudice che ha fermato l’abominio, ma, ammesso che l’indagato sia colpevole, dovrebbe prendersela con la Polizia Giudiziaria e col Pubblico Ministero, che evidentemente non sono stati in grado di portare prove significative delle loro accuse.

Quando un’azienda (cliente della mia agenzia investigativa) mi chiede di intervenire in un caso di assenteismo io devo svolgere un lavoro scrupoloso e inattaccabile, altrimenti so di lasciare il mio cliente nei guai. Sorvegliare un assenteista e trovare le prove del suo comportamento doloso non è cosa facile, perché il lavoratore è giustamente tutelato (non entro nel merito di un’eventuale eccessiva tutela) e bisogna evitare tutte le trappole legali che inficerebbero l’attività investigativa.

         Evidentemente il Pubblico Ministero ha gestito male sia le indagini che la formulazione delle accuse in base alle prove raccolte. Queste mancanze per un’agenzia investigativa o un avvocato di parte significano perdere soldi e cliente, mentre per la Pubblica Accusa comportano spreco di denaro pubblico e tempo sottratto ad altri casi, magari più gravi e urgenti.

Da titolare di agenzia investigativa (impegnata da oltre 30 anni nella lotta all’assenteismo e agli abusi della Legge 104) considero i numeri dell’inchiesta sui furbetti del Comune di Sanremo, l’Operazione Stachanov, un lavoro piuttosto grossolano di bassa macelleria giudiziaria: su 42 imputati 10 di loro sono stati assolti, 16 hanno deciso di difendersi con rito ordinario (il che significa che sono convinti di poter dimostrare la loro innocenza e potrebbero andare assolti) e infine solamente altri 16 (circa il 38% del totale) hanno patteggiato (perché colpevoli o perché spaventati dall’azzardo di un processo).

         Il vigile Alberto Muraglia si è difeso col rito abbreviato, il che significa, oltre agli sconti di pena e altri benefici per l’indagato, aver valutato attentamente le prove depositate in fascicolo prima di andare a giudizio, come mi sembra abbiano fatto in modo ineccepibile gli Avvocati Adriana Silingardi e Alberto Zoboli.

         Ultimamente, tra privacy e aspettativa di privacy, per un’agenzia investigativa può diventare complicato dimostrare la malafede di un assenteista che, anziché recarsi su un secondo posto di lavoro abusivo, svolga un’altra attività lavorativa in casa propria. Tuttavia la Guardia di Finanza assegnata al caso dei furbetti del cartellino in quanto Polizia Giudiziaria avrebbe avuto ampi spazi di manovra per non fare un buco nell’acqua.

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