Il mio anziano cane è burbero, però ha un cuore d’oro.

Chi gestisce un’agenzia investigativa o lavora per essa non può esimersi dalla funzione sociale del proprio mestiere.
Chi gestisce un’agenzia investigativa o lavora per essa non può esimersi dalla funzione sociale del proprio mestiere.

         Intorno alle ore 20 del 31 dicembre i vicini mi hanno suonato alla porta: una cagnolina vagava nella mia via terrorizzata dai botti dei soliti “doppi imbecilli” che a differenza degli “imbecilli semplici” non si accontentano di farli esplodere solamente a mezzanotte, ma hanno bisogno anche di provarli prima dello scadere dell’anno. La situazione era visibilmente tragica per la cagnolina che ho immediatamente accolto in casa al sicuro, nonostante i rimbrotti del mio anziano cane.

Frattanto la mia socia (più tecnologica e social di me) ha postato annunci sulla bestiola smarrita in cerca del suo umano e qui si sono scatenati i “professorini da tastiera” nell’elencare la “corretta procedura” in caso di ritrovamento di animali vaganti: chiami i vigili urbani (che quasi sempre non rispondono o rispondono di non avere tempo). Quand’anche i vigili rispondessero e poi chiamassero l’accalappia cani (che non può essere incaricato direttamente dai cittadini), è molto probabile che costui intervenga quando il cane terrorizzato è oramai scappato altrove o morto sotto qualche auto. Quasi quarant’anni di rintracci di persone scomparse e di investigazioni private criminalistiche mi hanno insegnato che la tempestività è tutto; spesso la mia agenzia investigativa Octopus ha indagato su delitti e disgrazie che sono stati favoriti dal disinteresse e dall’egoismo delle persone attorno alle vittime.

         La cagnolina ha trascorso la notte in casa al sicuro con me, sotto l’occhio vigile del mio anziano cane (al quale basta poco per affezionarsi), e la mattina dopo ho chiamato il mio veterinario di fiducia per leggere il microchip. Nonostante fosse il primo dell’anno il Vet è venuto a trovarmi a casa! Mentre eseguiva la lettura del codice, mi spiegava che sarebbe stato molto complicato identificare il proprietario se la cagnolina fosse stata microchippata fuori regione, perché lui, in quanto veterinario lombardo, ha accesso solamente all’anagrafe canina della Lombardia. È un grosso problema, soprattutto per quei cani ritrovati ai confini regionali. Purtroppo nessuno, pur essendo noto quanti chilometri un animale vagante riesca a fare, ha mai pensato di unificare le anagrafi regionali in un unico archivio nazionale o, se qualcuno ci avesse pensato, potrebbe aver rinunciato per i soliti guai derivanti dalla privacy.

Mutatis mutandis, mi è venuto in mente quante volte i detective della mia agenzia investigativa Octopus hanno dovuto scontrarsi con problemi simili durante le ricerche di persone scomparse da casa: una sempre proclamata, ma mai realmente realizzata, banca dati centralizzata e aggiornata, riguardante le denunce di scomparsa e i cadaveri senza nome. Anche su questa materia non mancano i “professorini del nulla” (parenti di quelli da tastiera), che non hanno mai dovuto rintracciare nessuno, ma sono capaci di citarti a memoria date e numeri di protocolli d’intesa (mai attuati o totalmente ignorati nella realtà) o di archivi (incompleti o addirittura mai realizzati).

         Il mio Vet è risalito ai proprietari della cagnolina, i quali hanno potuto riabbracciarla entro pochi minuti. Mentre la portavano via felici, non ho potuto fare a meno di pensare come sarebbe andata a finire se avessi seguito la procedura corretta di segnalazione, delegando ad altri il soccorso urgente. E a quante volte ho fatto la felicità di clienti della mia agenzia investigativa Octopus, risolvendo situazioni pressoché irrisolvibili, proprio ignorando la proceduta corretta.

Ho anche apprezzato molto la dedizione al dovere del mio veterinario. La verità è che certi mestieri, come il medico, il veterinario, l’investigatore privato o di polizia giudiziaria, il magistrato, l’avvocato, ecc. perdono gran parte del loro valore senza una forte componente vocazionale e sociale. Proprio come il Buon Samaritano della parabola, che sarebbe rimasto un passante distratto e menefreghista qualsiasi, se non si fosse fermato ad aiutare.