Lo stregone Jake Angeli è comico come i nostri filo-celtici.

Una delle macchiette più esilaranti tra gli assaltatori del Congresso USA è lo sciamano originario dell’Arizona Jake Angeli, al secolo Jacob Anthony Chansley, che si fa chiamare anche QAnon Shaman o Yellowstone Wolf. Questo tale, vestito e acconciato come uno stregone pellirossa del vecchio West, ha trascinato una folla di complottisti di estrema destra, che, in quanto tali, dovrebbero abbracciare farneticanti teorie sulla superiorità della razza bianca e, pertanto, schifare qualsiasi pellerossa o sua imitazione. È incomprensibile come lo sciamano si sia fatto accettare (non nel senso dell’utensile per disboscare) da gente come Richard Barnett e Adam Johnson, ma fa parte dei misteri delle teste vuote. Quando scrivo di teste vuote so di cosa parlo, perché durante diverse indagini svolte per conto di clienti della mia agenzia investigativa Octopus sono purtroppo incappato spesso in razzisti o suprematisti bianchi di origini statunitensi.

Vedendo il povero (in senso psichico) Jake appagliacciato in quel modo capeggiare l’assalto al Congresso, non ho potuto fare a meno di pensare che anche noi abbiamo i nostri disagiati, inclini a indossare le corna per moda politica, reclamando origini longobarde o celtiche, che, quand’anche ci fossero, deriverebbero dalla conquista e dalla sottomissione dei nostri avi da parte di Alboino e compagnia cantando. Come si possono ammirare i saccheggiatori e schiavisti dei nostri antenati pur di sbarazzarsi della questione meridionale? Com’è possibile trovare ingegneristicamente interessanti le navi normanne, usate per razziare le nostre coste sicule e calabre, e non considerare altrettanto stupefacente la costruzione di cittadine come Scalea, pensata per limitare quelle stesse razzie?

         Purtroppo noi italiani tendiamo a non farci valere per quello che siamo e a “venderci” al primo straniero di passaggio. Io ho imparato ad apprezzare ancor di più la mia terra e il mio popolo da quando l’agenzia investigativa Octopus si occupa di recupero di figli sottratti dal coniuge straniero rifugiatosi in patria con la prole rapita. In frangenti simili, ho notato che i nostri magistrati tentano di mantenere la massima equità e considerazione dei minorenni, mentre i magistrati stranieri decidono su basi campanilistiche in barba agli accordi internazionali e all’interesse dei bambini.

         E, a proposito di popolazioni del nord Europa che ci hanno tormentato prima e dopo l’Impero Romano, i comportamenti peggiori in fatto di sottrazione di minori, contrastati dalla mia agenzia investigativa Octopus, si verificano proprio per opera di genitori danesi, svedesi e norvegesi. In quelle popolazioni dagli occhi azzurri e dai capelli biondi, il tipo mediterraneo nostrano è molto ambito, tanto che molte donne e uomini dei Paesi Nordici praticano ancora la conquista (in senso romantico del termine), utilizzando i nostri giovani come stalloni o fattrici, esclusivamente per inscurire la pigmentazione della propria progenie. In passato ci fu un periodo di lavoro così intenso di localizzazione ed esfiltrazione di minorenni italiani sottratti e portati nei Paesi Nordici che avevo addirittura pensato di aprire una filiale dell’agenzia investigativa Octopus nel nord Europa.