La zuffa tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi per il Recovery Plan.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Come se non bastasse la pandemia di coronavirus, ci stanno ammorbando con la querelle politica di bassa lega tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi, con Sergio Mattarella in veste di “moderatore” e sullo sfondo 209 miliardi di euro di Recovery Plan. Qualcuno è così ingenuo da credere veramente che i nostri politici stiano litigando sul Recovery Fund perché hanno visioni differenti su come ottimizzare gli sforzi per una ripresa efficace a beneficio degli italiani tutti? Io penso che stiano semplicemente cercando il modo di ottenere benefici personali e di partito dai fondi europei per la ripresa, mascherando con la politica le loro avidità e ambizioni.

         D’accordo, il mio giudizio potrebbe essere forviato da tutte le indagini patrimoniali/finanziarie che la mia agenzia investigativa Octopus ha svolto negli ultimi trent’anni per conto delle mogli di politici o di imprenditori vicini alla politica in fase di separazione.

Ogni volta che queste mogli arrabbiate si separavano, rischiavamo una nuova “mani pulite”, perché spesso le signore avrebbero potuto denunciare cose che solo loro hanno potuto vedere a fianco dei mariti politici o imprenditori corrotti. Del resto la vicenda di Mani Pulite, che portò alla fine della prima repubblica, iniziata con l’arresto di Mario Chiesa nel febbraio 1992, scaturì dalla segnalazione di Laura Sala, ex-moglie di Chiesa, arrabbiata per i mancati versamenti degli assegni di mantenimento.

         Quando esplose l’inchiesta Mani Pulite non mi sorpresi, avendo la mia agenzia investigativa già assistito nella loro separazione numerose clienti legate a politici o imprenditori corrotti. Al termine delle mie indagini patrimoniali il dilemma era sempre lo stesso: subire l’avidità del marito nella speranza che cambi atteggiamento o denunciarlo alla Guardia di Finanza?

         Mi ricordo in particolare di una cliente della mia agenzia investigativa che mi incaricò di sorvegliare il marito politico per documentare l’infedeltà coniugale dell’uomo. Costui, donnaiolo impenitente, fu colto da me con più di un’amante. Ma furono molti di più gli incontri imbarazzanti durante i quali immortalai il mio sorvegliato mentre riceveva bustarelle o parlava con personaggi pregiudicati. Spesso la corruzione e il malaffare, che scoprivo durante queste sorveglianze, erano argomenti persino più forti di qualsiasi infedeltà coniugale per offrire una buona separazione alle clienti della mia agenzia investigativa Octopus.

         Ai nostri giorni, nonostante Mani Pulite, non è cambiato nulla tra i politici, a parte una maggiore circospezione nel perseguire i loro sporchi interessi in disprezzo del popolo che dovrebbero guidare.