Ursula von der Leyen, poverina, è stata privata del suo posto d’onore

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, poverina, è stata privata del suo posto d’onore durante un incontro ufficiale ad Ankara come ospite del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. È successo che l’Europa si è fatta lasciare in piedi; anzi peggio: adagiata su un divano dal retrogrado Erdogan. Parlando da uomo, sarei stato felice di stravaccarmi su un comodo divano, ma capisco l’etichetta.

Al momento del fatto i due protagonisti, la von der Leyen (ho messo l’articolo perché dispiace a una massa di femministe deviate) e il povero Charles Michel, hanno subito la situazione, non sapendo bene che fare di politicamente corretto o non volendo reagire a dovere (sai com’è: quando ci sono di mezzo gli islamici è raccomandata prudenza). Ma poi l’Europa e tutto il mondo occidentale si è sollevato in un’unica protesta intrisa di ipocrisia, falso perbenismo (scusate il pleonasmo: il perbenismo è implicitamente falso) e vigliaccheria. È venuto fuori un putiferio che non si è mai visto neppure per le lapidazioni di donne adultere tutt’ora praticate in sei Stati appartenenti alle Nazioni Unite.

         Innanzitutto è stato vigliacco da parte di numerose associazioni femminili dare addosso al povero Charles Michel. Se è vera la tanto invocata parità tra sessi, perché Michel avrebbe dovuto comportarsi come un cavaliere del Medioevo con la sua donzella? Non poteva reagire la stessa interessata, essendo una delle donne più energiche e potenti d’Europa? E poi, cosa ancora più grave: non si è mai vista tanta caciara in nessuno dei numerosi casi, ben più tristi, di oppressione e vera discriminazione delle donne che si consumano quotidianamente nel Mondo. Cosa volete che sia una ricca e potente donna europea costretta su un comodo divano a confronto dell’eroica Avvocatessa turca Ebru Timtik recentemente morta in un carcere turco dopo 238 giorni di sciopero della fame?

Perché durante le varie manifestazioni sportive e culturali che si tengono in paesi islamici devono essere giovani donne come la campionessa di scacchi Anna Muzychuk a ricordarci lo schifo cui sono sottoposte le donne in quelle aree del mondo, mentre chi organizza i giochi fa spallucce e orecchio da mercante?

         Perché quando la mia agenzia investigativa Octopus deve recuperare i figli minorenni rapiti dal padre o dal suocero della ex-moglie del mio cliente (giusto per ribadire che là le donne non contano nulla) e trattenuti in paesi islamici, tutti diventano improvvisamente prudenti e ossequiosi, fregandosene delle vittime?

         La mia agenzia investigativa Octopus si occupa da più di trent’anni di violenza domestica. Perché quando la mia cliente è vittima di un marito islamico e ricco, si fa così tanta fatica a far intervenire le Autorità?

         Perché quando la mia agenzia investigativa Octopus svolge un incarico in un paese islamico devo stare attento a come far muovere le mie detective, per timore di farle finire arrestate, semplicemente perché sono in giro per strada da sole o perché non sono sposate col collega con cui operano?

         Personalmente, da semplice titolare di agenzia investigativa, io non avrei costretto la von der Leyen su un divano ma in un angolino in punizione insieme a tutte le donne e gli uomini più potenti della terra, che tollerano tutto questo.