Anna Corona rilascia un’intervista a Quarto Grado, nella quale accusa tutti i giornalisti di persecuzione mediatica

Piera Maggio e Anna Corona: due madri vittime dello stesso tragico destino.
Piera Maggio e Anna Corona: due madri vittime dello stesso tragico destino.

La signora Anna Corona ha rilasciato un’intervista a Quarto Grado, nella quale accusa tutti i giornalisti di persecuzione mediatica. E loro, anziché vergognarsi, ne hanno fatto un servizio giornalistico. In tutta risposta, Piera Maggio, la madre di Denise, attacca la trasmissione Quarto Grado per aver concesso ad Anna Corona di protestare (giustamente). E tutti i cattivi giornalisti aprono nuovi dibattiti e nuove persecuzioni mediatiche sperando non tanto nel ritrovamento di Denise quanto piuttosto nella rissa finale tra le due mamme.

         Purtroppo, tutto il cattivo giornalismo nazionale e internazionale si è accorto che l’argomento “scomparsa di Denise Pipitone” tira sempre e ci si butta a testa bassa in ogni occasione, senza pensare alla disperazione che provocano inutilmente, quella della mamma di Denise, ma anche quella di Anna Corona o delle sue due figlie.

         Adesso tutte le trasmissioni non vedono l’ora di ospitare la reazione disperata di Piera Maggio contro l’intervista di Anna Corona a Quarto Grado, fregandosene del fatto che certamente è troppo coinvolta e stremata per essere lucida. Infatti, il solito cattivo giornalismo ha già anticipato alcune esternazioni della signora Maggio sulla signora Corona: “Aveva un atteggiamento molto ambiguo nei miei confronti. Era arrabbiata con me perché credeva che avessi distrutto la sua famiglia”. Questa esternazione andrebbe ignorata e non pubblicata, perché proviene da una madre che, oramai obnubilata dal dolore e dall’attesa, non si rende conto delle difficoltà attraversate dalla moglie del padre della sua figlia scomparsa, non coglie il torto che lei e il suo amante hanno fatto ad Anna Corona e alle sue figlie, non comprende che un po’ di ambiguità e arrabbiatura ci stanno se tuo marito fa un figlio col marito di un’altra. E sono state probabilmente le stesse ambiguità e arrabbiatura che, purtroppo, hanno attirato sulla signora Corona e sua figlia Jessica le inutili attenzioni di cattivi investigatori e magistrati, vista l’assoluzione finale delle tre donne e del loro presunto complice Gaspare Ghaleb. Ma non è la prima volta che quando scompare qualcuno in Italia si preferisce imbastire accuse e processi a cappella anziché organizzare ricerche efficaci e tempestive.

         Denise Pipitone, secondo me, non è stata trovata perché sono stati commessi molti sbagli nelle prime ore dalla scomparsa. I detective della mia agenzia investigativa Octopus hanno un promemoria molto preciso sugli errori da evitare nel caso di scomparsa di persone molto giovani o molto anziane:

  • Non cercare a bordo di automezzi o elicotteri persone allontanatesi a piedi (i mezzi devono servire solamente da supporto o per ricerche complementari). Un anziano, sparito dalla Casa di Cura dov’era ricoverato, fu rintracciato dai detective della mia agenzia investigativa solamente perché furono gli unici a cercarlo a piedi in un raggio di chilometri.
  • Non ritenere tutti i cani da ricerca e relativi conduttori in grado di cercare efficacemente qualsiasi pista, senza distinzione tra quelli da mantrailig, quelli da macerie, quelli da cadavere, ecc. L’agenzia investigativa o l’ufficio di polizia deputato alle ricerche deve curare particolarmente questo aspetto.
  • Non pensare sia sufficiente essere in tanti nelle ricerche a tappeto. Non vi è mai capitato di andare a funghi con qualcuno di negato? Ebbene: quante più persone ingaggiate in queste ricerche senza adeguato coordinamento e supervisione, tanto più probabili saranno i “cattivi cercatori di funghi”, che lasceranno scoperte intere aree.
  • Non prendere in dovuta considerazione le prime testimonianze, che in genere sono le più genuine. Quando la mia agenzia investigativa Octopus si occupava delle indagini difensive di Filippo Pappalardi, lessi nel fascicolo processuale la testimonianza di due donne che avevano visto Ciccio e Tore Pappalardi giocare nei pressi di un’abitazione abbandonata, dove effettivamente furono ritrovati i corpicini dei due bimbi.
  • Sottovalutare i chilometri che un bambino o un anziano riescono a percorrere a piedi in stato confusionale o nel panico. Alcuni di questi rintracci, affidati alla mia agenzia investigativa Octopus, sono avvenuti a decine o addirittura centinaia di chilometri dal luogo dell’allontanamento.
  • Dimenticare che spesso le scomparse involontarie sono dovute a incidenti così tragicamente banali da sfuggire agli investigatori meno talentuosi. Non mi sorprenderei se il corpicino di Denise riaffiorasse tra qualche anno durante la riesumazione di una salma dal cimitero di Mazzara del Vallo nei pressi del quale la piccola abitava.