Oristano brucia e il mio pensiero va soprattutto agli animali e alle piante.

Oristano brucia e il mio pensiero va soprattutto agli animali e alle piante
Oristano brucia e il mio pensiero va soprattutto agli animali e alle piante

Oristano brucia e il mio pensiero va soprattutto alle piante, a tutti gli animali selvatici che non sono riusciti a trovare scampo e agli animali così detti da reddito che non lo hanno mai avuto. Il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha dichiarato lo stato di calamità naturale e parla di danni incalcolabili con 20.000 ettari di territorio andati in fumo e 1.500 sfollati. Fortunatamente questa volta non ci sono state vittime tra la popolazione, anche se dal dopoguerra ad oggi si contano un centinaio di morti per il fuoco nella sola Sardegna.

          Se gli incendi causano da decenni danni incalcolabili in Italia e il 60% di essi sono appiccati intenzionalmente, perché non si programmano investimenti seri per prevenirli attraverso la tecnologia video-fotografica digitale moderna?

          Ogni volta che la mia agenzia investigativa Octopus si occupa d’indagini su inquinamento, bracconaggio o altri reati ambientali, riscontro una scarsità di mezzi e di preparazione da parte di chi dovrebbe tutelarci. Molti di loro non conoscono le potenzialità di un localizzatore GPS né sanno riconoscere una trail camera professionale da un inutile giocattolo. Oggigiorno esistono fotocamere digitali con una definizione così altra da fissare il più piccolo dettaglio a qualsiasi distanza. Eppur tuttavia, nelle operazioni congiunte (ove c’è l’interesse di un cliente della mia agenzia investigativa Octopus oppure quando indago pro-bono in difesa dei più deboli, come animali o piante), se non portassi l’attrezzatura dell’agenzia investigativa, le risorse provinciali, regionali o governative quasi sempre si limiterebbero a binocoli e buona volontà degli operatori.

          Ma non è solo questione di finanziamenti penso che troppo spesso manchi l’amore per il proprio lavoro e la voglia di aggiornarsi costantemente. Qualche anno fa mi fu chiesto consiglio per sorvegliare un territorio. Avevano già provato con un drone, ma l’autonomia in volo dell’apparecchio non copriva minimamente i periodi di osservazione richiesti. Mi ricordai di aver mandato un detective della mia agenzia investigativa Octopus ad una fiera di settore, dove c’era un Ingegnere che aveva costruito droni alimentati da terra con un filo.

          Se si investissero grosse somme di denaro nella videosorveglianza avanzata delle aree a rischio, penso che con la moderna tecnologia potremmo rilevare l’accensione di un fiammifero o di focolai naturali in aree vastissime. E il primo tempestivo spegnimento di un incendio permetterebbe di recuperare ampiamente qualsiasi investimento fatto, per quanto ingente sia.