Anche questa volta la riformina della Giustizia ha risparmiato le carriere ovattate e spesso immeritate dei suoi rappresentanti.

La riforma della Ministra Cartabia scalfirà solamente i problemi della nostra Giustizia, secondo il mio parere da semplice titolare dell’agenzia investigativa Octopus.
La riforma della Ministra Cartabia scalfirà solamente i problemi della nostra Giustizia, secondo il mio parere da semplice titolare dell’agenzia investigativa Octopus.

Anche questa volta la riforma, anzi: la “riformina della Giustizia” della Ministra Cartabia ha risparmiato le carriere ovattate e spesso immeritate dei suoi rappresentanti. L’aspetto su cui più si è discusso è la prescrizione per snellire i processi, ma non si può pretendere di dare una sforbiciata ai tempi dei processi senza rendere più efficiente e produttivo tutto l’apparato che li celebra.

          Proprio l’altro giorno un ex-detective della mia agenzia investigativa Octopus, il quale ha da pochi mesi intrapreso una brillante carriera in Polizia Giudiziaria, mi ha chiesto se sapevo che la “macchina della giustizia” in Italia si ferma (salvo particolari urgenze) durante tutto il mese di agosto. Lui ne era giustamente sorpreso, come ne fui sorpreso oltre trent’anni fa io, mentre il titolare dell’agenzia investigativa di Milano, per cui lavoravo, m’incaricava di sorvegliare un testimone per poterlo localizzare quando il Giudice, che lo doveva interrogare, fosse tornato dalle sue faraoniche vacanze. Allora c’erano Tribunali che chiudevano letteralmente per 2 o 3 mesi come le scuole, lasciando migliaia di detenuti (spesso innocenti) in regime di carcerazione preventiva, tanto che l’ottimo cantautore Roberto Vecchioni su una simile vergogna ci scrisse la canzone “Signor giudice (un signore così così).

          Da allora le cose non sono molto migliorate. Quando avevo aperto la mia prima agenzia investigativa Octopus a Bergamo dovetti pedinare (insieme ai Carabinieri della Giudiziaria preposti al caso) alcune persone difficilmente reperibili tutta la notte sino a tarda mattinata, perché il vice procuratore che doveva interrogarli era abituato a venire tardi in ufficio.

          Da allora, anche quando ho aperto l’ agenzia investigativa Octopus a Milano, ho dovuto fare altre volte interventi simili. C’era sempre un vice procuratore che complicava anziché semplificare il lavoro della Polizia Giudiziaria o quello mio di investigatore penalista, perché doveva andare a prendere i figli a scuola, o aveva lezione di tennis, o partiva per il week-end, o non amava le levatacce.

          Qualche magistrato ha criticato la riforma, dicendo che serve più personale di quanto si è già in preventivo d’assumere, ma io penso (e sino ad ora non ho trovato in disaccordo un solo Carabiniere o un Poliziotto della Giudiziaria) che la nostra povera Giustizia continuerà a traballare, se non si riducono gli stipendi ai magistrati più privilegiati e non si parte da un criterio meritocratico per determinarne le carriere.