Il 29 luglio è caduto il “Earth overshoot day”, cioè il giorno del debito ecologico

Il 29 luglio è stato il giorno del debito ecologico, Madre Terra presto ci chiuderà il fido
Il 29 luglio è stato il giorno del debito ecologico, Madre Terra presto ci chiuderà il fido

Quando ancora giovanissimo studiavo al ginnasio, sognando di diventare titolare di un’agenzia investigativa, avevo appena abbracciato il veganesimo (allora non ci chiamavano vegani ma vegetaliani) e già leggevo resoconti della FAO sull’enorme e crudelmente inutile spreco che comporta la dieta carnivora.

          Quando iniziai a collaborare per un’agenzia investigativa di Milano, ero spesso costretto a mangiare fuori, ed era penoso assistere a come la gente e in particolare i ristoratori non concepissero neppure una dieta senza carne, latte e pesce, né per ragioni etiche né per mero spirito di sopravvivenza.

          Il 29 luglio 2021 è caduto il “Earth overshoot day”, cioè il giorno del debito ecologico, che è un po’ come dire che non arriviamo a fine anno con lo stipendio che Madre Terra può darci. Ciò nonostante, noi umani, pur di non rinunciare a mangiare carne e saccheggiare i pesci dal mare, consumiamo le risorse che sarebbero destinate all’anno successivo; il che sarebbe un po’ come uscire dal fido bancario. Peccato che Madre Terra non ci chiama al telefono per farci rientrare come farebbe un paziente direttore di banca. Terra e Natura sono irose e se ne fregano delle nostre ragioni: ci eliminano.

Qualcuno prevede, con le solite pretese antropocentriche, che noi umani porteremo la Terra ad esaurimento. Sbagliato: le pandemie, i temporali sempre più devastanti, le inondazioni e i roghi sono le telefonate della Terra per farci capire che siamo fuori fido. Se non provvediamo d’urgenza la Natura ci estinguerà o ci ridurrà a un numero così esiguo da farci bastare le risorse terrestri. Noi, che pretendiamo di dominare

          Oramai sempre più umani comprendono l’obbrobrio di essere carnivori sia dal punto di vista etico che da quelli salutistico ed ecologico. Anche i ristoratori si stanno adeguando: i detective della mia agenzia investigativa Octopus (quasi tutti vegani) non devono patire le difficoltà che attraversavo io negli anni ’80 quando tra un appostamento e l’altro dovevo sostentarmi. Ma siamo ancora in troppo pochi noi vegani e fra qualche anno saremo ad un punto di non ritorno.

          Bill Gates, che, a parte qualche disturbato complottista, è universalmente riconosciuto come un grande benefattore dell’umanità ed è vegano praticamente da sempre, sta finanziando il progetto della carne coltivata, perché noi umani siamo così stupidi da ucciderci pur di non rinunciare alle nostre abitudini alimentari.

La carne coltivata, in parole povere, è carne riprodotta in vitro. Così si evita di far nascere una creatura a forza, di costringerla a una misera vita di cattività e sofferenze per poterla uccidere comodamente e mangiarla. Forse Bill Gates salverà l’umanità dall’estinzione, ma è abbastanza penoso che, con tutte le arie che ci diamo di esseri dotati di morale e libero arbitrio e (sopravvalutata) intelligenza, non riusciamo a rinunciare al sapore della carne, quando (questione etica a parte) oramai è stato scientificamente provato che è più dannosa che utile.