Ragazze, non consentite incontri pacificatori o chiarificatori ai vostri ex-partner violenti (a meno che non ci andiate armate).

Da investigatore privato ripeto spesso alle clienti della mia agenzia Investigazioni Octopus di Milano di non accordare ultimi incontri chiarificatori ad ex-compagni violenti, perché la maggior parte dei femminicidi avviene in quella circostanza.
Da investigatore privato ripeto spesso alle clienti della mia agenzia Investigazioni Octopus di Milano di non accordare ultimi incontri chiarificatori ad ex-compagni violenti, perché la maggior parte dei femminicidi avviene in quella circostanza.

Dopo essere stata ad un ultimo incontro chiarificatore col suo ex-compagno Costantino Bonaiuti, Martina Scialdone è stata uccisa a 34 anni con un colpo di pistola sparatole a bruciapelo dal Bonaiuti.

Non so quanti segnali premonitori del femminicidio ci siano stati, ma è da quando sono investigatore privato che ripeto alle clienti della mia agenzia Investigazioni Octopus di Milano di non accordare ultimi incontri con ex-compagni violenti e persecutori, perché la maggior parte dei femminicidi avviene proprio in quella circostanza.

Tempo fa una cliente della mia agenzia investigativa Octopus di Bergamo si lasciò convincere dall’ex-coniuge violento ad un ultimo incontro d’addio, ma ebbe il buon senso di dirmelo e di acconsentire a farsi seguire da un investigatore privato dell’agenzia Investigazioni Octopus, esperto in security e close protection, che scongiurò il peggio.

Alcuni hanno colpevolizzato il personale del ristorante Brado, dove i due hanno cenato, discutendo animatamente, prima del tragico epilogo; i ristoratori non hanno compreso la gravità della situazione pur avendo telefonato ai Carabinieri. Io credo, piuttosto, che le Forze dell’Ordine avrebbero potuto essere più solerti, perché sarebbe stato loro preciso compito percepire i rischi, ancorché attraverso il telefono. Non riesco neppure a immaginare i sensi di colpa che attanagliano adesso il fratello di Martina, il quale, allertato dalla sorella è arrivato troppo tardi. Ma qui la prima a peccare di superficialità e ottimismo è stata la povera Martina.

Di certo questo ennesimo femminicidio c’insegna ancora una volta che le potenziali vittime hanno qualche speranza di uscire vive da simili situazioni solamente se si amano abbastanza, difendendosi da sole (con le armi, se necessario) e soprattutto se adottano la strategia giusta, perché nessun apparato di Pubblica Sicurezza, per quanto efficiente (figuriamoci il nostro gravemente carente), riuscirà a difendere le donne da loro stesse.

Pertanto, in attesa di una giusta rieducazione del maschio che potrebbe dare i suoi primi frutti tra secoli di evoluzione, vediamo (repetita iuvant) i passi da seguire per arginare la furia di un ex-compagno violento:

  • Rendersi irreperibili e praticare contro-sorveglianza per stroncare le iniziative persecutorie dell’ex-compagno.
  • Denunciare alle Autorità il proprio persecutore, ma aspettarsi che la denuncia scateni la violenza. Pertanto “armarsi” e prepararsi allo scontro.
  • Non acconsentire ad alcun incontro di pacificazione o riconciliazione.
  • Contare solamente su sé stesse, perché le Forze dell’Ordine hanno preparazione e solerzia carente, ma anche se fossero super-efficienti non potrebbero essere ovunque all’istante.