L’insopportabile piagnisteo dell’assassino Finnegan Lee Elder.

L’agenzia investigativa Octopus si occupa di indagini criminali da oltre trent’anni, tuttavia è difficile “abituarsi” a omicidi insensati come quello del Carabiniere Cerciello Rega.
L’agenzia investigativa Octopus si occupa di indagini criminali da oltre trent’anni, tuttavia è difficile “abituarsi” a omicidi insensati come quello del Carabiniere Cerciello Rega.

Non esiste onore tra malavitosi e assassini. In più di trent’anni di indagini criminali e penali difensive svolte con la mia agenzia investigativa Octopus non sono mai stato smentito su questo punto. Infatti, anche l’assassino Finnegan Lee Elder, dopo aver massacrato a coltellate il nostro Vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, ha iniziato puntualmente il piagnisteo del vile: sostiene di essere stato vittima di maltrattamenti, pestaggi, minacce e persino un tentativo di strangolamento. Fortunatamente Finnegan, come la maggior parte dei criminali violenti con cui ho avuto a che fare da titolare di agenzia investigativa autorizzata alle indagini penali difensive, non è particolarmente intelligente e non ha pensato che tutte le sue bugie, raccontate sul fermo e sulla custodia subiti da parte dei Carabinieri, avrebbero dovuto lasciare tracce che non sono state riscontrate.

Per qualche ipocrita garantista e irriducibile benpensante rimane da ingigantire la questione del bendaggio di Finnegan. Ma, a parte l’episodio occorso a un mio ex-allievo ed ex-collaboratore dell’agenzia investigativa Octopus che ho raccontato in un mio precedente articolo, tutti abbiamo visto l’arrestato seduto tra le scrivanie di un ufficio operativo dei Carabinieri e personalmente ho sostenuto sin da subito che fosse stata semplicemente una buona soluzione per evitare che un soggetto così stupidamente violento potesse attaccarsi all’arma di qualche Milite di passaggio e iniziare a sparare. Purtroppo a distanza di qualche mese mi ha dato ragione la sparatoria nella Questura di Napoli da parte di un altro “genio del crimine” non reso adeguatamente inoffensivo, tale Alejandro Augusto Stephan Meran, che è costata la vita a due nostri agenti di Polizia, Pierluigi Rotta e Matteo De Menego.

         Si sa che il frutto non cade mai troppo lontano dall’albero e la madre dell’assassino Finnegan in un’intercettazione ci fa comprendere come le sia stato possibile tirare su un figlio così storto. La donna rassicura Elder, dicendo le peggio cose che una madre potrebbe pensare in una situazione simile, figuriamoci dirle: invece di mostrare tutta la sua delusione, gli suggerisce di scrivere un libro come Amanda Knox, per farsi assolvere. Peccato che l’omicidio di Meredith Kercher è stato un delitto molto più complesso di quello del povero Vicebrigadiere e nel caso Kercher purtroppo sono stati fatti tanti errori investigativi che non hanno permesso di stabilire la verità. Questa volta, con l’omicidio di Mario Cerciello Rega i nostri Carabinieri sono stati diligenti: l’assassino del loro collega è stato visitato più volte da Medici Legali e garanti di associazione per i diritti dei detenuti che non hanno riscontrato nulla di quanto affermato da Finnegan.

         Penso che mamma Finnegan (salvo qualche paradosso della nostra giustizia italiota che spero non capiti) debba mettersi l’anima in pace e rassegnarsi a morire senza vedere suo figlio fuori dal carcere. Quanto al libro, purtroppo la gente ovunque nel mondo ha spesso le stesse lunghezze d’onda celebrali di molti assassini, pertanto un libercolo sulle “interessantissime” ragioni di Finnegan potrebbe andare a ruba. Elder Finnegan diventerebbe ricco, ma resterebbe povero dentro, oltre che dentro.