La malizia è negli occhi di chi guarda.

 La tredicenne Chanel, figlia di Ilary Blasi e Francesco Totti, è comparsa sulla copertina del settimanale GENTE in costume da bagno, fotografata in spiaggia col padre. Accanto alla fotografia, la didascalia «A 13 anni, Chanel Totti è la gemella di mamma Ilary». La direttrice di GENTE sul suo profilo Instagram aggiunge: «Il nuovo numero di Gente è in edicola. In copertina c’è la coppia più bella dell’estate e anche la più dolce, un papà e una figlia. Il super capitano Francesco Totti e Chanel, che a 13 anni è un fiore e già sembra la piccola fotocopia di mamma Ilary».

Personalmente non trovo nulla di biasimevole nella fotografia, né nella sua pubblicazione, né nella sua didascalia, né nel fatto che i genitori dalla ragazzina (che mi sono sempre stati simpatici) si siano accorti dei rischi cui va incontro ogni giorno Chanel, crescendo, e abbiano reagito maldestramente, scaricando tutte le loro ansie sulla direttrice di GENTE con uno scritto su Instagram. Testualmente: «Ringrazio il direttore Monica Mosca per la sensibilità dimostrata mettendo in copertina il lato B di mia figlia minorenne senza curarsi del problema sempre più evidente della sessualizzazione e della mercificazione del corpo delle adolescenti».

Purtroppo la sessualizzazione del corpo della loro bambina è un processo ineluttabile, cui partecipa in prima persona la piccola Chanel che si è scelta un costume particolarmente scosciato per godere appieno dei benefici del sole e del mare. E anche per un po’ di vanità, forse ancora priva di malizia.

La maggior parte di noi, vedendo la fotografia della ragazzina, la trova tenera: una preadolescente con il suo papà sempre vigile, come il povero Francesco dovrà essere almeno nei prossimi dieci anni (il tatuaggio del centurione sembra un monito per tutti i futuri pretendenti coetanei della creatura).

Purtroppo però, oltre a noi, ci sono due generi di disturbati: i pervertiti e i politicamente corretti a tutti i costi. Questi ultimi sono peggio dei guardoni: maniaci quanto basta da vedere il sesso ovunque, anche quando non c’è, eppur tuttavia capaci di trovare gratificazione solamente nella sua censura, piuttosto che nella sua contemplazione, come farebbe qualsiasi schifoso (ma onesto) pervertito.

La prematura sessualizzazione delle adolescenti e preadolescenti (che francamente non vedo nella fotografia della giovane Chanel) è un problema molto serio, di cui spesso la mia agenzia investigativa Octopus si è occupata.

All’interno di una separazione spesso le figlie giovani delle clienti della mia agenzia investigativa, assistendo con sofferenza alla rottura, tendono a ipersessualizzarsi per tentare, inconsciamente, di sostituirsi alla madre nel recupero del padre o più semplicemente per imitare i comportamenti post-separazione che la genitrice attiva nel tentativo di riappropriarsi della propria vita. Avviene lo stesso per i figli maschi che tentano di sostituirsi al capofamiglia con manifestazioni morbose di attaccamento e gelosia verso la madre. Mutatis mutandis: se i figli restano col padre, le femmine tendono a sostituire la madre, attraverso comportamenti adulti, e i maschi tentano d’impossessarsi del ruolo di capo famiglia, entrando in conflitto col padre.

Nei sopra descritti contesti di separazione e divorzio il vero pericolo sta nell’abbandonare i minori a loro stessi, rendendoli facili prede. Metto sempre in guardia le clienti della mia agenzia investigativa Octopus e spesso ho evitato il peggio: per un predatore sessuale una donna divorziata con figli giovani non è una famiglia, ma un terreno di caccia. Un padre separato che non mantiene alto il livello di guardia sui figli mette a rischio la loro innocenza e felicità.