

Si tenta di mandare a processo Matteo Salvini per la nave Gregoretti nonostante non vi siano i presupposti giuridici. Infatti, persino il Pubblico Ministero Andrea Bonomo ha chiesto il “non luogo a procedere”. Come se non bastasse, si scopre che la richiesta di rinvio a giudizio si basa, tra l’altro, su una traduzione sbagliata dall’inglese: “until”, che non significa “il più presto possibile”, ma “sino a quando”. Questa è la parte comica, ma ne esiste una tragica e non mi riferisco alle dimostrazioni anti-salviniane dalla particolare violenza teatrale né all’incidente occorso all’Avvocatessa Giulia Buongiorno.
Da titolare di agenzia investigativa, che si occupa di indagini penali difensive, esperimento ogni giorno sulla mia pelle e soprattutto su quella dei miei assistiti le inefficienze del nostro sistema giudiziario. È deprimente per me vedere tutta questa massa di politicanti e magistrati (profumatamente pagati affinché producano buon governo e giusto processo) dissiparsi in futili questioni, mentre la nostra Giustizia cade letteralmente a pezzi.
Fino a quando l’iscritto nel registro degli indagati è uno come Salvini, che è in grado di nominare suo difensore l’Avvocatessa Giulia Buongiorno, la vicenda è più cronaca rosa che giudiziaria, ma pensate a quanta povera gente finisce nel tritacarne della malagiustizia senza potersi permettere un avvocato all’altezza o un’agenzia investigativa.
Senza scomodare casi come la persecuzione giudiziaria contro Filippo Pappalardi imputato dell’assassino dei suoi figli secondo una tesi accusatoria allucinante e altri casi famosi di cui mi sono occupato. Molto spesso si rivolgono alla mia agenzia investigativa Octopus vittime anonime di malagiustizia oramai ridotte a brandelli dalla superficialità diffusa negli Uffici Giudiziari, contro la quale gli stessi avvocati difensori possono fare ben poco.
Ultimamente abbiamo assistito a molti efferati delitti commessi da criminali che avrebbero dovuto essere in galera o rimpatriati, ma i nostri governanti litigano tra loro come bambini viziati. La nave Gregoretti è solamente una scusa per la zuffa.
Se il processo penale piange, quello civile o quello del lavoro non ridono. Recentemente la mia agenzia investigativa ha assistito un’azienda nel licenziamento di un suo dipendente assenteista, filmato e fotografato a svolgere una seconda attività durante il periodo di malattia. Il Giudice del lavoro, assegnato al caso, non aveva neppure letto il fascicolo e si era lanciato in una inopportuna difesa del dipendente, sino a quando non ha scorto il report su carta intestata della mia agenzia investigativa che giustificava il licenziamento.