Gli omicidi familiari sono il tallone d’Achille di molte Procure, che li investigano come fossero delitti di mafia.

Oltre trent’anni d’indagini criminalistiche svolte dalla mia agenzia investigativa Octopus mi hanno insegnato la massima prudenza in assenza del cadavere.
Oltre trent’anni d’indagini criminalistiche svolte dalla mia agenzia investigativa Octopus mi hanno insegnato la massima prudenza in assenza del cadavere.

Benno Neumair è sospettato di aver ucciso i genitori. E sino a qui nulla di strano: la scomparsa dei coniugi Neumair assomiglia molto a un omicidio familiare.

Il figlio di Laura e Peter Neumair è stato incarcerato a Bolzano in attesa degli esiti investigativi e anche questo provvedimento è abbastanza prevedibile: se fosse stato lui ad uccidere i genitori, il giovane Benno libero potrebbe depistare le indagini. Sebbene, in considerazione delle risorse tecnologiche oggigiorno a disposizione degli inquirenti e dell’apparente scarsa astuzia del sospettato, personalmente avrei considerato più produttivo un periodo di stretta sorveglianza a piede libero.

         Gli omicidi familiari sono molto più difficili da smascherare rispetto a tutti gli altri assassinii e spesso gli inquirenti dimenticano le due principali difficoltà, che suggerirebbero accurate investigazioni e meticolosa raccolta di prove nel più assoluto silenzio stampa:

  • Il DNA conta come il due di coppe quando è briscola bastoni, perché, salvo casi molto particolari, luoghi, vittime e sospettati sono contaminati all’origine.
  • L’omicida di un familiare è un disturbato mentale oppure prova molta vergogna per il delitto commesso. In entrambi i casi è particolarmente difficile farlo crollare in sala interrogatori o contare sul “momento magico delle manette” di Maddaleniana memoria. E, quasi sempre, la ribalta mediatica aumenta questa scarsa collaborazione.

Da semplice titolare di agenzia investigativa, mi auguro di sbagliare, ma la partenza delle indagini su Benno Neumair non fa ben sperare: una perquisizione fatta a casa dell’amica di Benno, senza comunicarle il suo diritto alla presenza di un avvocato e/o di una persona di sua fiducia. Un’ormai costante fuga di notizie dalla Procura che tiene al guinzaglio i giornalisti, lanciando loro a mo’ di ossi particolari di una futilità disarmante, come i messaggi audio nei quali la madre di Benno si lamentava del figlio (avessero sentito gli audio di mia mamma su di me a quell’età starei probabilmente ancora scontando l’ergastolo).

L’agenzia investigativa Octopus si è spesso occupata delle indagini penali difensive nell’interesse di sospetti assassini di familiari, poi rivelatisi innocenti. E la vicenda dei coniugi di Bolzano scomparsi, per il momento, assomiglia tragicamente a quelle brutte storie che io e i detective della mia agenzia investigativa abbiamo vissuto in prima persona: il povero Filippo Pappalardi accusato di aver ucciso entrambi i figli e averne depezzato i cadaverini, secondo un’ipotesi accusatoria delirante, mentre i corpi dei figli giacevano in una casa abbandonata, dove avevano incontrato la morte accidentale mentre giocavano. Un meno famoso imputato, accusato di aver ucciso il padre sulla base della sola presenza di un portafoglio, che riuscimmo a dimostrare completamente astruso dalla scena del crimine.

Potrei andare avanti, ma non servirebbe a nulla, perché sembra che molti inquirenti e magistrati non siano in grado d’imparare dai loro errori. Basti pensare a numerosi altri casi (di cui la mia agenzia investigativa Octopus non si è occupata), come Sandro Vecchiarelli e Massimo Barili accusati per anni dell’omicidio della loro amica Chiara Bariffi che era finita nel lago di Como al volante del proprio fuoristrada e, più recentemente, la brutta faccenda dell’omicidio della povera Gianna del Gaudio, sgozzata in casa sua a Seriate, col marito preso di mira come unico imputato, ma in seguito prosciolto.

Spesso gli investigatori sono paragonati ai mastini per sottolineare la loro tenacia nelle indagini, ma indagini tenaci devono essere anche equilibrate e sensate, altrimenti si trasformano in ingiuste persecuzioni.

         Ultimamente le indagini scientifiche forensi hanno fatto passi da gigante, ma ciò non deve far cedere all’illusione che possano sostituire le indagini investigative. Ogni volta che gli inquirenti fanno male il loro lavoro, abbondano perizie e super perizie tecniche o scientifiche, le quali anziché chiarire i dubbi li moltiplicano.