Il Festival di Sanremo senza spettatori è particolarmente triste.

Il Festival di Sanremo senza pubblico nel Teatro Ariston intristisce, ma è nelle difficoltà che si riconoscono i veri professionisti dello spettacolo.
Il Festival di Sanremo senza pubblico nel Teatro Ariston intristisce, ma è nelle difficoltà che si riconoscono i veri professionisti dello spettacolo.

Quest’anno il Festival di Sanremo mi mette particolare malinconia. Per carità Amadeus e Fiorello sono due mattatori e riuscirebbero a strappare un sorriso anche ai sassi, ma, come ebbi modo già di lamentare, è oramai da qualche anno che m’intristisce l’inesorabile declino canoro-musicale: la mia generazione è tragicamente passata da cantautori dello spessore di Bennato, Dalla o De Gregori a cantantucoli come Achille Lauro, Bugo o Fedez. È impossibile abituarsi a tanta mediocrità.

Cantantucoli a parte, tra i quali non posso negare ci sia qualche eccezione, il motivo della mia particolare malinconia è l’assenza di pubblico dovuto alla pandemia di coronavirus. Questa assenza, oltre a rendere meno vivace l’atmosfera e ad amplificare l’inettitudine di certe ugole, mi fa pensare a tutte le agenzie investigative che, essendo nel settore della security, sono state e sono particolarmente penalizzate dai lockdown in questo periodo pandemico.

Occupandosi la mia agenzia investigativa Octopus di criminalistica e tutela familiare o aziendale, personalmente sono stato solamente sfiorato dalla crisi, perché, si sa, il crimine e le cattive abitudini non si fermano mai, anzi: trovano nuova linfa dalle situazioni critiche. Il mio pensiero va piuttosto a quei colleghi (e talvolta anche amici) che gestiscono un’agenzia investigativa prevalentemente impegnata nella sicurezza privata, che svolgono security in discoteche e locali pubblici, che si occupano della sicurezza di eventi e manifestazioni.

L’opera svolta da ciascuna agenzia investigativa impegnata in questo settore della security è pressoché invisibile ma determinante alla sicurezza di certi contesti e talvolta persino al successo di molte manifestazioni. Purtroppo lo si capisce solamente quando manca l’efficienza dell’agenzia investigativa deputata alla sicurezza, come nel tragico massacro presso la discoteca Lanterna Azzurra Clubbing di Corinaldo, dove disattenzione e pressapochismo generalizzati in fatto di security hanno contribuito a provocare un massacro innescato da una banda di delinquenti armati di spray al peperoncino.

Proprio a causa della loro vocazione all’invisibilità, risulta particolarmente difficile apprezzare il lavoro di ciascuna agenzia investigativa in fatto di prevenzione, specialmente quanto tutto fila liscio. È un po’ come certi clienti della mia agenzia investigativa Octopus i quali rimangono delusi dall’assenza di riscontri sui loro sospetti, senza considerare che appurare come stiano realmente le cose è di per sé un valore, anziché essere consumati da falsi sospetti e forviati da mal interpretati indizi.