Mascherine o green pass: questo è il dilemma.

Mascherine o green pass: questo è il dilemma.
Mascherine o green pass: questo è il dilemma.

Quando il 28 giugno fummo affrancati dall’obbligo delle mascherine all’aperto, non ho condiviso l’entusiasmo della massa. Un po’ perché la discrezionalità delle mascherine all’aperto era già ampiamente praticata da molti di noi: in spazi aperti e assenza di nostri simili, chi non si calava la mascherina per respirare meglio? Forse solamente qualche asfissiofiliaco. Inoltre, bisogna riconoscere che, nonostante secoli di progresso medico-scientifico, la mascherina è l’unico baluardo certo e con poche controindicazioni al virus. Si potrebbe dire che la mascherina è come il corpetto antiproiettile: scomoda ma efficace.

Da titolare dell’agenzia investigativa Octopus posso affermare che l’esenzione dalle mascherine ha comportato l’unico vantaggio di poterci meglio riconoscere visivamente: non vi dico quante difficoltà abbiamo attraversato noi investigatori privati in questo periodo nel riconoscere i sorvegliati e soprattutto nel renderli ben riconoscibili durante la raccolta di prove video-fotografiche.

Adesso che ci hanno liberato dall’obbligo della mascherina (si fa per dire) stanno forzando l’obbligo del green pass. Quest’ultimo provvedimento farà sembrare le mascherine un simbolo di libertà. Intendiamoci: non vedo complotti internazionali per manipolare le masse, che, da quando c’è internet, si manipolano abbastanza da sole; piuttosto, conosco i miei polli, soprattutto quelli italiani, e so per certo che il green pass si trasformerà in una bolgia infernale di mala-burocrazia (se mai ce ne fosse di buona) e di cattiva gestione dei dati personali. Non dimentichiamoci dell’inefficienza del sito INPS nel pagamento dei bonus e della fine che hanno fatto tutte le applicazioni di tracciamento anti-covid in Italia.

A proposito di mala gestio dei dati sensibili, non bisogna dimenticare che agli albori dell’odierno “Sdi”, quando io ero un giovane collaboratore di un’agenzia investigativa a Milano, un hacker era riuscito a crackare il sito del Ministero degli Interni e vendeva precedenti penali di chiunque a prezzi modici.

Come titolare di agenzia investigativa, che si occupa di indagini penali difensive, intravedo un solo vantaggio col green pass: immaginate, da detective privati penalisti, di dover confermare l’alibi di un sospettato che ha trascorso la serata da solo in un locale…

Per consolare tutti coloro che considerano il green pass un indebito tracciamento della vita privata devo informarli che sono già tracciati abbastanza adesso, senza green pass. Recentemente alcuni giovani detective della mia agenzia investigativa Octopus sono riusciti a “pedinare” alcuni nostri indagati, stando comodamente seduti davanti al computer, e tutto questo in modo perfettamente legale.