Coloro che si stanno vaccinando in questi giorni lo fanno pur di riprendere a frequentare ristoranti e locali pubblici

Il green pass darà un tocco tragicomico a tutta la difficile situazione che stiamo vivendo
Il green pass darà un tocco tragicomico a tutta la difficile situazione che stiamo vivendo

Non riesco a capire tutta questa bagarre per il green pass. Coloro che si stanno vaccinando in questi giorni lo fanno pur di riprendere a frequentare ristoranti e locali pubblici, anche se si riempiono la bocca con paroloni come senso civico e rispetto per gli altri (altrimenti lo avrebbero fatto da un pezzo). Quelli che preferiscono non vaccinarsi devono solamente sottostare a poche marginali restrizioni; a meno che il senso della loro stessa vita sia quella di mangiare al ristorante, ma in questo caso la vaccinazione dovrebbe essere un contrattempo marginale.

          Anche tra i detective della mia agenzia investigativa Octopus ci sono i vaccinati e quelli no, io, ad esempio, non sono vaccinato. Intendiamoci non sono un no-vax, mi definirei più un “vai avanti tu che mi viene da ridere, anche se ci sarebbe da piangere”. Se dopo il 6 agosto un detective no vax della mia agenzia investigativa Octopus dovesse pedinare una persona vax che porta l’amante al ristorante, aspetterà fuori per immortalare la coppia. Se avrà fortuna gli si presenterà l’opportunità di zoomare sulla scenetta romantica anche dall’esterno attraverso le vetrate del locale. Qualora la coppia sia novax probabilmente siederà fuori, risolvendo ogni difficoltà. Anzi, mai come in questo periodo di covid (durante il quale la gente tende a sedersi all’esterno), i detective della mia agenzia investigativa Octopus sono riusciti a immortalare facilmente nei dehors di bar e ristoranti scambi di documenti riservati, incassi di tangenti, transazioni illegali, incontri clandestini.

          Dovesse esserci assoluta necessità di entrare in locali pubblici per sorveglianze ravvicinate, mi organizzerò con gli agenti vax e provvisti di green pass della mia agenzia investigativa Octopus. Altrimenti userò vecchi trucchi che il mestiere mi ha insegnato.

          Il vaccino, per chi non lo avesse capito, non è una medicina o un siero immunizzante. È, piuttosto, un modo artificiale di ottenere rapidamente l’immunità di gregge, per poter tornare a vivere come prima. Il piano vaccinale non ha lo scopo di salvarci tutti, ma quello di immunizzare i più forti. I più deboli e sfortunati cadranno comunque, secondo la vecchia regola della selezione naturale. La nostra intelligenza limitata ci induce a non considerare che è stato il nostro voracissimo stile di vita a richiamare il coronavirus e tutti gli altri virus che ci decimano da qualche decennio. Se il coronavirus non ci ridurrà a sufficienza nel numero e nelle pretese, ci penseranno alluvioni, desertificazioni e guerre tra di noi.

          Se l’atteggiamento vittimistico dei no vax è incomprensibile, lo è ancora di più quello dei ristoratori che dovrebbero essere contenti di riprendere a lavorare anziché inalberarsi per mere questioni di falso principio. D’accordo: è una seccatura controllare se i clienti hanno il green pass, ma è ridicolo arrivare a definire discriminante la cautela (che probabilmente si rivelerà inutile a contenere i contagi delle prossime varianti) di non accogliere i no vax al coperto o di riservare loro solamente posti all’aperto. Inoltre, nessun può pretendere da parte del ristoratore un vero e proprio accertamento di polizia. Ed essendo fortunatamente in Italia, posso immaginare come avverranno persino i controlli da parte delle Autorità. Piuttosto vax, novax e ristoratori dovrebbero temere la nostra burocrazia italiana che darà un tocco tragicomico e talvolta persino grottesco a tutta la difficile situazione che stiamo vivendo.