

vera e propria produzione industriale di terroristi.
Il conflitto israeliano-palestinese è una follia che dura da più di settant’anni. Quand’ero ancora un bambino, ma già pensavo di diventare un investigatore privato ed aprire un’agenzia investigativa, sentivo mio padre commentare che gli israeliani erano esagerati nel reagire agli attacchi palestinesi e mio padre era un uomo saggio. In tempi non sospetti Giulio Andreotti disse, riferendosi ai campi profughi palestinesi, “Ognuno di noi se fosse nato in un campo di concentramento e da 50 anni fosse lì e non avesse alcuna prospettiva di poter dare ai propri figli un avvenire sarebbe un terrorista”.
Sino adesso i governanti israeliani si sono limitati a “coltivare” i terroristi nei campi profughi. Dal vile attacco del 7 ottobre da parte di hamas (con l’h minuscola), Israele, con la sua scriteriata reazione, ha dato il via a una vera e propria produzione industriale di terroristi. Bombardare in quel modo indiscriminato la Striscia di Gaza, mutatis mutandis, sarebbe come se il nostro governo avesse bombardato la Sicilia per contrastare i mafiosi stragisti; una follia disumana.
Il fatto che l’organizzazione criminale di hamas installi le rampe di lancio dei razzi balistici negli ospedali e nelle abitazioni private non autorizza a massacrare gli innocenti costretti da decenni a vivere tra l’incudine degli estremisti islamici e il martello dei falchi israeliani. Israele avrebbe dovuto fare il sacrificio di ingaggiare una guerra porta-a-porta per limitare i danni collaterali, perché sono questi ultimi che producono terrorismo.
Secondo me il popolo israeliano è ostaggio di governanti senza scrupoli che, invece di favorire i buoni rapporti con la popolazione palestinese mite ed aiutarla, preferisce il conflitto; altrimenti non si spiegherebbe. Mi sono convinto di questo durante le missioni della mia agenzia investigativa in quell’area.
D’accordo: i coloni israeliani riescono a trasformare il deserto in un giardino, ma questo non gli dà il diritto di espropriare brutalmente tutti coloro che vivono nel deserto come fossero creature inferiori.
Nel mio piccolo di investigatore privato e titolare dell’agenzia investigativa Octopus, che si occupa dell’affidamento di figli di coppie internazionali ed esfiltrazioni di minorenni sottratti dai genitori, avverto questo complesso di superiorità in quasi tutti gli israeliani, specialmente quelli più religiosi. Del resto la dice lunga la regola secondo cui un ebreo o una ebrea può sposare un partner di altra religione, purché quest’ultimo si converta all’ebraismo.
D’altra parte anche molti israeliani ebrei si sono rivolti alla mia agenzia investigativa Octopus di Cassano d’Adda per far valere le loro ragioni con una mentalità molto meno saccente e aggressiva dei sionisti. Viene da pensare che siano le religioni a guastare gli uomini o che certi uomini già guasti usino le religioni per coprire il loro fetore.