

localizzazione ed esfiltrazione di minorenni sottratti da uno dei due genitori
(Ruben Bianchi, rapito dalla madre Lucille Hunkeler e restituito al padre nel 2007, dopo anni di latitanza).
La mia agenzia investigativa Octopus si occupa da molti anni della localizzazione e del recupero di figli sottratti da uno dei due genitori e portati all’estero.
Come scrissi nel mio ‘Manuale per il rintraccio delle persone scomparse’, edito da Greco&Greco nel 2010:
<<A causa dell’aumento delle coppie internazionali e per una serie di cambiamenti nelle dinamiche familiari, sono sempre più frequenti i casi di sottrazione di minore da parte del coniuge.
Questi “rapimenti bianchi” si verificano essenzialmente con tre motivazioni molto differenti tra loro, ma spesso coesistenti:
– il coniuge (in prevalenza donna) rapisce la prole perché pensa di doverla mettere in salvo dall’altro genitore;
– il coniuge (in prevalenza donna straniera e uomo di credo religioso differente) rapisce la prole perché la considera una sua proprietà e, finito il matrimonio, si trasferisce con tutte le sue cose;
– il coniuge (in prevalenza donna) utilizza la prole come ostaggio per farsi pagare il mantenimento o per vendicarsi dei torti subiti.
Non appena individuato il minore sottratto, effettuate un periodo di sorveglianza sufficiente a stabilire le sue condizioni generali e a pianificare un eventuale recupero.
Infiltratevi nella nuova vita familiare degli scomparsi attraverso amicizie con gli adulti che hanno accanto o proponendovi come baby-sitter, collaboratori, ecc.
Il recupero della prole deve essere eseguito materialmente dal genitore-cliente, affinché i detective non incorrano in reati gravi come sequestro e rapimento.
È fondamentale un’accurata pianificazione per non traumatizzare i piccoli e per garantire una sufficiente probabilità di successo. È preferibile non intervenire che intervenire male, affrettatamente o a sproposito.>>.
Nella maggior parte dei casi il piano di esfiltrazione dell’agenzia investigativa prevede di cronometrare accuratamente i tempi di diffusione dell’allarme dopo il prelievo del minorenne e programmare un’evacuazione più rapida dell’allarme stesso e più efficienti del piano d’intervento delle autorità locali.
Uno dei metodi più efficaci consiste nell’attraversare la frontiera più vicina con fantasiosi mezzi di fortuna e poi salire su un volo di linea da un aeroporto della Nazione confinante, che abbia una scarsa intesa di collaborazione con il Paese da cui è stata effettuata l’esfiltrazione.
Le aree maggiormente interessate a questo triste fenomeno sono il Nord Africa, il Medio Oriente e il Sud America, pertanto si tratta di regioni già di per sé rischiose in periodo di pace e per di più instabili politicamente. Spesso bisogna attraversare scenari di guerra o, per evitarli, allungare pericolosamente il viaggio di rientro.
Anche se il genitore fuggiasco è stato colpito da mandato di cattura internazionale, sono operazioni ad alto rischio per i collaboratori dell’agenzia investigativa e bisogna mettere in debito conto incidenti fisici o l’eventualità di venire arrestati nel paese di origine. Sempre dal mio libro:
<<Spesso l’agenzia investigativa deve intervenire immediatamente in soccorso degli scomparsi dopo il loro ritrovamento. Tali interventi sono normalmente delegati alle autorità di polizia locali e internazionali. Tuttavia, quando queste non sono affidabili o troppo lente, la soluzione è il detective recuperatore: un agente in grado di riprendersi figli contesi, di strappare schiavi dalle grinfie dei loro sfruttatori, di riaccompagnare a casa le vittime del plagio.
Il successo di un recupero dipende da un’efficace sorveglianza, un’attenta pianificazione e dalla destrezza più che dalla forza.
Il recuperatore è coadiuvato dall’agente placcatore, incaricato di accollarsi tutti i rischi dell’operazione e usare la forza indispensabile a coprire la fuga.>>.