La diatriba sul celibato tra il Papa Emerito Joseph Aloisius Ratzinger e il Papa Francesco Bergoglio in carica sarebbe persino divertente, se non ci fosse l’ombra nera degli abusi sessuali nella Chiesa Cattolica.

La discussione sul celibato del clero cattolico farebbe sorridere se non ci fossero questioni molto più tragiche come gli abusi sessuali e gli stupri ad opera di preti.
La discussione sul celibato del clero cattolico farebbe sorridere se non ci fossero
questioni molto più tragiche come gli abusi sessuali e gli stupri ad opera di preti.

Nonostante i “capricci” di Papa Emerito Ratzinger sul ritiro della sua firma, il libro che apre all’ordinazione sacerdotale di diaconi permanenti dal titolo “Des profondeus de nos coeurs” (“Dal profondo dei nostri cuori”) esce in Francia firmato da Benedetto XVI e dal Cardinale Roberto Sarah. Ho scritto “capricci” perché la questione sul celibato dei preti mi fa sorridere.

         Molti anni fa una cliente della mia agenzia investigativa mi chiese di rintracciargli il figlio che, dopo aver fatto outing in famiglia sulla sua omosessualità era scappato di casa di fronte all’eccessiva ostilità della madre (poi pentitasi).

Ritrovai il giovanotto all’estero abitare in una grossa comunità di ecclesiastici, ma non aveva preso i voti; semplicemente conviveva more-uxorio con un prelato nell’alloggio di quest’ultimo. Sia noi che la cliente dell’agenzia investigativa fummo tutti piuttosto sorpresi, tanto da non saper esattamente cosa fare; quindi proseguimmo le  sorveglianze per qualche giorno in attesa di pianificare il riavvicinamento del giovane con sua madre.

         Ma la vera sorpresa doveva ancora arrivare: una mattina notammo una sorta di esodo di giovani donne e uomini (soprattutto uomini, tra i quali il nostro sorvegliato) che si allontanavano dal convitto coi loro bagagli a mo’ di trasloco. Nessuno di loro indossava abiti talari, non erano religiosi. Scoprimmo in seguito che si era appena insediato un nuovo Vescovo dalla morale particolarmente rigida, il quale aveva intimato a tutti gli ecclesiastici ospiti del convitto di sfrattare i loro partner con cui convivevano more-uxorio da anni abusivamente.

         È risaputo che gran parte dei religiosi non rinunciano alla loro vita sessuale e sentimentale. In quarant’anni di investigazioni private, di cui 32 come titolare di agenzia investigativa, svariate volte ho pedinato mogli infedeli che intrattenevano la loro relazione extraconiugale con ecclesiastici che avevano fatto voto di castità.

         Come ho raccontato nel mio ultimo libro “L’Agenzia Investigativa del Terzo Millennio”, il fratello prete di una mia cliente tentò di dissuaderla dal ricorrere ai miei servigi e fece pressioni anche verso la mia agenzia investigativa, perché, come scoprii in seguito, era lui l’amante del marito di sua sorella.

         La discussione sul celibato del clero cattolico farebbe sorridere se non ci fossero questioni molto più tragiche come gli abusi sessuali e gli stupri perpetrati da alcuni preti per decenni con la complice omertà della Chiesa Cattolica tutta o quasi, come egregiamente analizzato nel libro “Atti impuri – la piaga dell’abuso sessuale nella chiesa cattolica” di Virginia Goldner e Mary Gail Frawley-O’Dea (Ed. Raffaello Cortina).

Soltanto in tempi recenti si vede finalmente un differente atteggiamento nei confronti di questi odiosi delitti e io credo che se si consentisse ai preti il matrimonio terreno non li si distoglierebbe dalla loro missione, al contrario ne uscirebbero fortificati singolarmente e come congregazione. Anzi, credo sia ora di consentire anche alle donne di ricoprire equivalenti ministeri clericali sino ad oggi esclusiva dei maschi.