L’incidente della funivia Stresa-Mottarone è stata un’enorme tragedia, facciamo che non diventi immane con perseguitati dai media e condannati innocenti.

Tenere lontani i giornalisti è la prima regola di un’agenzia investigativa che si occupa seriamente di indagini criminalistiche.
Tenere lontani i giornalisti è la prima regola di un’agenzia investigativa che si occupa seriamente di indagini criminalistiche.

L’incidente della funivia Stresa-Mottarone è stata un’enorme tragedia, tuttavia questa enorme tragedia diventerà immane a causa dei giornalisti che trattano gli indagati come fossero serial killer, indugiando morbosamente sulla solitudine del piccolo Eitan, e a causa dell’insana affezione di certi giudici per il momento magico della carcerazione preventiva.

Riconosco che non è facile per i magistrati lavorare con una tale pressione mediatico-forcaiola, ma la carcerazione di Luigi Nerini e Enrico Perocchio da parte del procuratore Olimpia Bossi e del PM Laura Carrara, e il loro successivo rilascio disposto dal GIP di Verbania, Donatella Banci Buonamici, mi lasciano piuttosto perplesso. E così pure gli arresti domiciliari disposti per Gabriele Tadini sembrano dettati da un impellente bisogno di un capro espiatorio a tutti i costi.

A proposito di forcaioli: proprio in questi giorni Luigi Di Maio e i grillini stanno chiedendo tardivamente scusa all’ex-sindaco di Lodi Simone Uggetti, accusato ingiustamente, ma forse dovrebbero mettere mano alla riforma della Giustizia anziché gingillarsi con le solite lacrime di coccodrillo.

La mia agenzia investigativa Octopus si occupa sia di indagini criminalistiche sia di investigazioni assicurative, pertanto mi capita di svolgere indagini penali difensive per imputati di responsabilità colpose: non avete idea di quanti poveri diavoli finiscano nel tritacarne della malagiustizia solamente per aver firmato in buona fede un documento o ricoperto una carica nel periodo sbagliato. E spesso l’impianto accusatorio si fonda su informazioni sbagliate o mere suggestioni.

Ho visto clienti della mia agenzia investigativa sull’orlo del suicidio dopo processi che li perseguitavano ingiustamente da decenni. Sono processi snervanti e infiniti, fatti di perizie su perizie, dove il mio ruolo di investigatore privato è soprattutto quello di raccogliere informazioni di contorno, acquisire documenti o di sorvegliare alcuni protagonisti della vicenda per coglierne le connessioni.

Quando la mia agenzia investigativa Octopus svolge queste investigazioni criminalistiche per responsabilità colpose, salta all’occhio la differenza degli imputati per colpa da quelli per dolo (che spesso sono criminali incalliti); non si può trattare come un delinquente abituale un imputato per colpa o incuria, per quanto queste possano aver avuto conseguenze orribili.

In queste indagini, sia gli inquirenti istituzionali sia gli investigatori privati sia i consulenti tutti dovrebbero mantenere particolare equilibrio e onestà intellettuale. Non che si possa agire in modo più grossolano e approssimativo quando s’indaga su delinquenti abituali, ma nella tragedia del Mottarone si tratta di compiere il proprio dovere investigativo in favore delle vittime senza crearne inutilmente altre tra persone non pregiudicate che non hanno mai desiderato i danni provocati e addirittura sono del tutto estranee ai fatti.

Il primo passo in questa direzione si muove tenendo alla larga i giornalisti forcaioli e falsamente melodrammatici, come sanno bene i detective della mia agenzia investigativa Octopus.