L’isolamento causato dalla pandemia di covid-19 favorisce le truffe romantiche online

L’isolamento causato dalla pandemia di covid-19 favorisce le truffe romantiche online
L’isolamento causato dalla pandemia di covid-19 favorisce le truffe romantiche online

Mai come in questo periodo di emergenza pandemica di coronavirus la mia agenzia investigativa Octopus sta ricevendo richieste di aiuto per truffe romantiche online. Penso che ciò dipenda dal maggior isolamento causato dalla pandemia di covid-19. Isolamento che induce a trascorrere molte più ore in rete, perdendo spesso il contatto con la realtà.

         In vero, un primo incremento significativo dei casi lo avevo notato con la diffusione degli smartphone, poiché hanno dato una falsa sensazione di essere al sicuro e collegati con tanti amici, aumentando a dismisura la propria vita virtuale a discapito di quella reale e favorendo un insano distacco dalla realtà.

         Molte vittime di truffe romantiche o d’affari, che si rivolgono oggi alla mia agenzia investigazioni Octopus di Milano, mi chiedono di identificare il truffatore, di dare un’identità alla fotografia che li ha stregati, inducendoli a tanta inspiegabile fragilità, ma non esiste più il truffatore romantico vecchia scuola che ci mette la faccia.

         I primi casi di truffe romantiche trattati circa trent’anni fa dalla mia prima agenzia investigativa Octopus di Bergamo riguardavano cacciatori o cacciatrici di dote che agivano in solitaria o al massimo insieme a qualche complice. Questi delinquenti si lavoravano dalle 3 alle 5 vittime all’anno e puntavano a derubarle di somme ingenti attraverso un lavoro fine (si potrebbe dire “artigianale”) di convincimento. In quei tempi era abbastanza facile identificare il o la criminale da denunciare alle Autorità competenti.

         Poi, con internet e soprattutto la diffusione degli smartphone, anche le truffe romantiche (e quelle d’affari) hanno ripiegato su una dimensione più industriale che artigianale: vale a dire che il truffatore si è aggregato in bande, per poter mantenere sempre in funzione la sua trappola attraverso veri e propri turni al computer, e si accontenta anche di piccole somme, contando sull’enorme quantità di vittime che è in grado d’irretire.

         Spesso fatico a far capire alle vittime di truffe romantiche che non sono state ingannate dalla bella ragazza o dall’avvenente giovanotto ritratto nelle foto inviategli, ma da una banda criminale che utilizza fotografie riciclate di altre vittime o di persone ignare sovraesposte mediaticamente.

         Vediamo dunque come avviene la truffa per riconoscerla immediatamente:

  • In Nigeria, Costa d’Avorio o qualche altro paese molto povero una banda di 5, 10 o più persone trascorre le giornate e le nottate in Internet, a caccia di vittime sui social, utilizzando profili falsi costruiti ad hoc. Questi manovali della truffa tentano approcci a tappeto a tutte le potenziali vittime sino a quando qualcuna di queste inizia a mostrare gradimento e rispondere;
  • A questo punto subentra un truffatore più esperto che conosce meglio la lingua della vittima e le chiede di comunicare su Whatsapp per due motivi: ottenere foto delle vittime e condividere la chat con un suo supervisore;
  • Poco dopo iniziano le richieste di denaro legate a situazioni difficili come scenari di guerra, famiglie in difficoltà, impossibilità di accedere a ingenti somme perché sprovvisti del denaro necessario ad assolvere alcune incombenze burocratico-notarili, ecc. Ultimamente un cliente rivoltosi alla mia agenzia investigativa Octopus era stato raggirato con la scusa del mancato rilascio di un super green-pass anti-covid presso uno scalo aeroportuale internazionale.

Per prevenire questi tentativi di raggiro bisogna fare molta attenzione ai dettagli (e bene farsi consigliare da un amico o un esperto estraneo alla vicenda), poiché si tratta di truffatori piuttosto grossolani che contano più sulla distrazione e la solitudine delle vittime che sulle loro abilità: per convincere il malcapitato mostrano generalmente contratti o atti notarili e altri documenti contraffatti con errori pacchiani.

Il loro secondo tallone d’Achille sono le videotelefonate: se da un lato subissano la vittima di fotografie non-loro scaricate da un sito o da uno smartphone rubato, sono in difficoltà estrema nel gestire una video-chiamata (che in genere non va mai a buon fine per motivi tecnici imprecisati).

         Le vittime di queste truffe non possono sperare in una pronta Giustizia riparatrice, ma dico sempre ai truffati che si rivolgono alla mia agenzia investigativa Octopus che devono considerare la loro denuncia come un investimento a lungo termine: più vittime denunciano e più è probabile e vicino un futuro intervento congiunto tra governi per porre fine all’attività criminale, com’è successo tra Stati Uniti e alcuni paesi del Centro Africa.