Le indagini annunciate ai media, raramente portano alla soluzione del caso.

Da investigatore privato dell’agenzia Investigazioni Octopus che si occupa d’indagini criminalistiche spero che all’annuncio di nuove indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandiseguano investigazioni più efficaci di quelle che abbiamo visto sino ad oggi.
Da investigatore privato dell’agenzia Investigazioni Octopus che si occupa d’indagini criminalistiche spero che all’annuncio di nuove indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi seguano investigazioni più efficaci di quelle che abbiamo visto sino ad oggi.

Alessandro Diddi, il promotore della Giustizia Vaticana, ha finalmente accolto le numerose istanze presentate dall’avvocatessa Laura Sgrò per conto della famiglia Orlandi, affinché vengano riaperte nuove indagini sulla scomparsa di Emanuela.

Come investigatore privato, che si occupa d’indagini criminalistiche da oltre quarant’anni, so per esperienza che indagini annunciate fragorosamente e continuamente aggiornate attraverso media non portano quasi mai a nulla. Nel caso di Emanuela Orlandi non aiuta ad essere ottimisti il particolare che la famiglia Orlandi ha appreso la notizia della riapertura indagini dai media e non dall’Autorità giudiziaria vaticana. Le indagini, per essere efficaci, devono rispettare il massimo riserbo, altrimenti si trasformano in inutili chiassate a favore di tristi servizi giornalistici e di inquirenti inetti in cerca di visibilità.

Tornando al caso della povera Emanuela Orlandi, il suo assassino o il maniaco che la tiene reclusa dal 1983, apprendendo così facilmente della riapertura delle indagini (salvo che si tratti di una trappola concertata coi giornalisti), potrebbe avere più tempo per spostare i suoi poveri resti o per cambiarle prigione.

Quando aprii la mia prima agenzia investigativa Octopus a Bergamo nel 1988 iniziai di occuparmi di casi irrisolti. Lo facevo per la mia smodata passione per le investigazioni e operavo pro-bono, perché nella maggior parte dei casi si trattava di povera gente rovinata dalla malagiustizia. Ok, lo ammetto: speravo anche di ottenere un po’ di pubblicità per la mia agenzia Investigazioni Octopus, eppur ben sapendo qual è la regola fondamentale in qualsiasi indagine criminalistica: tenere alla larga i giornalisti. Talvolta è successo che fossi talmente vicino alla soluzione del caso che avrei potuto finalmente utilizzare lo scoop per fare pubblicità alla mia agenzia investigativa Octopus, ma poi c’era sempre una remora a infrangere la regola anti-giornalisti per paura di rovinare tutto oppure ho dovuto cedere la gloria agli inquirenti istituzionali per essere ascoltato. Tuttavia, non ho mai avuto rimpianti sull’assoluta riservatezza investigativa. All’investigatore privato o pubblico che sia dovrebbe premere più di tutto la soluzione del caso attraverso la Verità e la Giustizia, indipendentemente dalla fama che puoi ottenere, altrimenti è solo un vanaglorioso.

Ora io spero che all’annuncio di nuove indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi seguano investigazioni più efficaci di quelle che abbiamo visto sino ad oggi.