Forse Angela Celentano, scomparsa bambina nel 1996 sul Monte Faito, adesso vive in Sud America.

Da investigatore privato, titolare dell’agenzia investigativa Octopus che si occupa di persone scomparse da 43 anni, mi chiedo se sia saggio procedere con tutto questo clamore mediatico nei riscontri sul DNA della presunta Angela Celentano.
Da investigatore privato, titolare dell’agenzia investigativa Octopus che si occupa di persone scomparse da 43 anni, mi chiedo se sia saggio procedere con tutto questo clamore mediatico nei riscontri sul DNA della presunta Angela Celentano.

In agosto del 2022 era saltata fuori la notizia che forse Angela Celentano, scomparsa bambina nel 1996 sul Monte Faito, adesso vivesse in Sud America. La storia mi era un po’ puzzata, perché personalmente da investigatore privato avrei mantenuto il massimo riserbo a tutela dei clienti della mia agenzia investigativa Octopus.

         Adesso apprendo che dopo circa cinque mesi l’avvocato della famiglia Celentano sta ancora aspettando i riscontri sul DNA della presunta Angela Celentano, oramai ventinovenne, naturalizzata sudamericana, che si trova in Europa.

         Spesso, nelle indagini affidate alla mia agenzia Investigazioni Octopus, capita di dover fare prelievi di DNA. In alcuni casi procedo in forma ufficiale, chiedendo il consenso e la collaborazione dell’interessato; in altri casi procedo con discrezione all’insaputa dell’interessato, talvolta per anticipare i responsi ufficiali o altre volte perché i responsi non verranno mai ufficializzati.

         Nel caso di Angela Celentano, come investigatore privato della agenzia investigativa Octopus, avrei optato per un primo intervento senza valore legale, perché è più rapido e discreto. E, inoltre, non si rischia d’incagliarsi nel diniego dell’interessato.

         In questi casi i detective privati dell’agenzia Investigazioni Octopus procedono con alcune sorveglianze, pedinamenti e appostamenti, tese a individuare reperti idonei ad estrarre il DNA: fazzolettini gettati via dopo uno starnuto, bicchieri di carta usati, chewing gum masticati, cicche di sigarette appena fumate, ecc.

         Qualora le sorveglianze non diano i risultati sperati si procede avvicinando la persona indagata per “rubarle” campioni da esaminare. Ricordo di una detective privata dell’agenzia Investigazioni Octopus di Milano che aveva repertato il DNA del nostro indagato dal suo spazzolino per i denti, dopo essere entrata in casa sua con una buona scusa e aver chiesto di usare il bagno.

         Qualche anno prima un investigatore privato dell’agenzia Investigazioni Octopus di Bergamo, che nel tempo libero faceva volontariato come clown in ospedale, truccato di tutto punto fermò la sua indagata per la strada e le chiese il favore di gonfiarle alcuni palloncini per una festa di bambini, perché aveva dimenticato il compressorino e soffriva d’asma.

         D’accordo, lo ammetto: sono procedure di raccolta reperti, gioco forza, scientificamente poco ortodosse che noi investigatori privati dell’agenzia investigativa Octopus di Milano svolgiamo col sotto fondo dei rimbrotti del genetista che collabora con noi, tuttavia hanno spesso risolto dubbi, evitato cause civili e penali inutili o, al contrario, le hanno suggerite, il tutto nella più completa discrezione.

Tornando alla scomparsa di Angela Celentano, mi chiedo se sia stato saggio procedere con tutto questo clamore mediatico, che, seppur talvolta necessario alle indagini, l’unico effetto certo che provoca sono i falsi allarmi, come scrissi nel mio ‘Manuale per il rintraccio delle persone scomparse’ edito da Greco&Gresco nel 2010.