Il 41bis per Alfredo Cospito è un grave errore strategico.

Da investigatore privato che ha frequentato per lavoro criminali e anarchici insurrezionalisti penso che il 41bis inflitto ad Alfredo Cospito è una vendetta istituzionale che mostra in tutta la sua fragilità la nostra classe politica dirigente.
Da investigatore privato che ha frequentato per lavoro criminali e anarchici insurrezionalisti penso che il 41bis inflitto ad Alfredo Cospito è una vendetta istituzionale che mostra in tutta la sua fragilità la nostra classe politica dirigente.

Mentre Alfredo Cospito rischia di morire in carcere, trasformandosi in un eroe leggendario da imitare, i nostri politici di sinistra litigano sulle intercettazioni, cioè sul nulla, e quelli di destra strumentalizzano frasi di boss camorristi in favore dell’anarchico. Frasi simili le abbiamo sentite dire da decine di mafiosi in favore di ignari politici di destra e di sinistra in procinto di vincere le elezioni o di amministratori locali prossimi a gestire importanti stanziamenti economici. Il mafioso è un predatore opportunista che sale sul carro del vincitore e segue l’onda di chi può, direttamente o indirettamente, procurargli vantaggi. Costringere Cospito a morire per la sua libertà, o almeno uno spicchio di essa, è un errore madornale. Si potrebbe benissimo monitorare e limitare il suo proselitismo senza applicare il 41bis.

         Devo premettere che a me gli anarchici stanno simpatici, quelli pacifici e non violenti. Durante i miei primi incarichi da investigatore privato, quando avevo appena aperto la mia prima agenzia investigativa Octopus a Bergamo, mi capitava di rintracciare adolescenti scappati da casa e finiti in comuni anarchiche autogestite. Spesso questa soluzione al loro desiderio di ribellione li salvava; molti di loro, da investigatore privato di famiglia, li ho visti crescere e diventare migliori grazie a una sana vena anarchica sopravvissuta in età adulta. Di certo mi preoccupavano di più i giovani figli dei clienti della mia agenzia Investigazioni Octopus che ritrovavo a dormire in stazione e a trascorrere le giornate a rimediare i soldi per la droga.

         Anche sugli anarchici violenti nessuno può dire che siano paragonabili ai mafiosi o ai criminali comuni. Lo so per esperienza da investigatore privato, avendo dovuto, ahimè, frequentare entrambi, dato che la mia agenzia Investigazioni Octopus di Milano svolge anche indagini criminalistiche e di prevenzione anticrimine.

         Il 41bis sarebbe stato comminato a Cospito per evitare che comunichi con l’esterno e organizzi gli attentati dal carcere. Io invece penso che parlare di “organizzazione” negli attentati anarchici sia una sorta di ossimoro e la pena inflitta ad Alfredo Cospito sia piuttosto una vendetta istituzionale che mostra in tutta la sua fragilità la nostra classe politica dirigente: permalosa sul fatto di aver concesso la grazia ad un delinquente ingrato e timorosa dei complotti come un tiranno paranoico.

Quando ho iniziato la professione da investigatore privato e collaboravo con la mia prima agenzia investigativa in Milano, c’era ancora molto vero terrore a causa degli anni di piombo. Non c’è dubbio sull’accanimento adottato nei confronti degli anarchici in generale rispetto ad altre correnti di pensiero rivoluzionario violento più marcatamente sinistrorse, basti pensare agli omicidi e ai ferimenti delle brigate rosse per lo più liquidati con giustificazioni di classe e in gran parte perdonati ai dissociati.

         Quanto ai veri mafiosi, in questi giorni ho assistito incredulo a qualche intervista di pentiti di mafia che lamentavano i patimenti subiti durante il 41bis, dimenticando la scia di morti, di feriti e di disperati che avevano lasciato dietro al loro infame cammino prima di finire in cella di isolamento.