La guerra tra Russia e Ucraina spiegata da un investigatore privato titolare di un’agenzia investigativa che si occupa di violenza domestica.

La guerra tra Russia e Ucraina spiegata da un investigatore privatotitolare di un’agenzia investigativa che si occupa di violenza domestica.
La guerra tra Russia e Ucraina spiegata da un investigatore privato titolare di un’agenzia investigativa che si occupa di violenza domestica.

Immagina di essere un investigatore privato che si occupa di violenza domestica (l’Unità Europea e gli USA di Biden) e che una donna (l’Ucraina di Zelensky) si rivolga alla tua agenzia investigativa, chiedendoti aiuto perché subisce violenza domestica dall’ex-marito (la Russia di Putin).

         Tu accetti il caso, anche se la tua cliente non è una donzella immacolata da salvare perché usa i figli in modo ignobile contro il marito. Or dunque, da investigatore privato, consigli la cliente dell’agenzia investigativa di prendere alcune precauzioni contro il marito e fare denuncia. Lei segue le tue indicazioni che le permettono di opporre un po’ di resistenza alle violenze del marito. Tuttavia i provvedimenti (sanzioni) delle Autorità contro di lui non fanno cessare i contrasti, anzi: spesso sono provvedimenti ridicoli e li amplificano; pertanto sei spesso costretto a intervenire o far intervenire le Forze dell’Ordine.

         Man a mano che il conflitto coniugale s’inasprisce procuri alla tua cliente spray antiaggressione, una maglia anti-accoltellamento, persino un giubbotto antiproiettile e molti altri rimedi utili. La cliente dell’agenzia investigativa vorrebbe che tu gli procurassi una pistola o addirittura un fucile, ma tu non puoi farlo, perché, oltre ad essere illegale, dare un’arma qualcuno che non è mai stato abituato a gestirla potrebbe fare più danni della stessa guerra in corso.

         Dopo un po’ non ne puoi più della situazione, ma non devi mollare la cliente della tua agenzia investigativa (l’Ucraina di Zelensky) perché significherebbe abbandonare i figli della donna (gli ucraini) in balia di un padre degenere (la Russia di Putin) e di una madre non del tutto adeguata (l’Ucraina di Zelensky). Anche se la cliente ha i suoi difetti, speri che assistendola poi ti darà ascolto cercando di essere una madre migliore; altrimenti non avrai remore a segnalarla ai Servizi Sociali e colpirla in tutti i modi possibili.

         Aiuti la cliente della tua agenzia investigativa e le fai spesso visita per confortarla (l’abbraccio tra Biden e Zelensky a Kiev, la visita di Giorgia Meloni a Kiev, Bucha e Irpin), anche quando cerca di farti scontrare direttamente col suo ex-marito, nella speranza che soccomba (vile tentativo di Zelensky di espandere il conflitto). Ma l’ex-marito sa che tu potresti risolvere la situazione con un colpo di pistola e si guarda bene dall’attaccarti direttamente.

         E così passano i giorni, le settimane, i mesi… gli anni. Nessuno dei due ex-coniugi vuole cedere di un passo sull’assegnazione della casa (Donbass e Crimea) e sugli accordi economici di separazione. Tu, da investigatore privato, sai che tutte le ragioni non sono solamente da una parte, ma hai deciso di prendere le parti della tua cliente per una questione di principio (se vince, il marito violento diventerà sempre più prepotente e darà l’esempio ad altri prepotenti come lui) e poi perché la cliente ti sembra essere la vittima della situazione, almeno da quando ti ha chiesto aiuto.