Per un investigatore privato la mobilità è fondamentale.

Da investigatore privato titola dell’agenzia Investigazioni Octopus, che ha pedinato negli ingorghi di mezzo mondo, le auto elettriche mi lasciano perplesso
Da investigatore privato titola dell’agenzia Investigazioni Octopus, che ha pedinato negli ingorghi di mezzo mondo, le auto elettriche mi lasciano perplesso

Per un investigatore privato la mobilità è fondamentale. Da quando ho iniziato la carriera, lavorando per la prima agenzia investigativa a Milano, ho dovuto considerare l’automobile il mio ufficio, il mio furgone di sorveglianza, la mia casa.

Ricordo che da investigatore privato collaboratore di agenzia investigativa macinavo molti più chilometri di qualsiasi commesso viaggiatore. Nonostante tutti quei chilometri, mi affezionavo così tanto alle mie autovetture che avrei voluto durassero in eterno. Anche se, da investigatore privato con 42 anni d’esperienza, mi rendo conto che oggi sarebbe difficile pedinare inosservato con la mia prima automobile.

Negli anni ’80 e ’90 i miei colleghi investigatori privati avevano l’abitudine di cambiare auto ogni due anni, ma io sono sempre riuscito a tenermi le mie auto per 10/15 anni, prima di doverle abbandonare per mancanza di ricambi o per l’incapacità dei meccanici.

In oltre 42 anni di pedinamenti ho sempre avuto solamente autovetture a benzina. Vabbè, qualche volta in trasferta i detective privati della mia agenzia Investigazioni Octopus o io abbiamo dovuto noleggiare auto a nafta, ma non ho mai acquistato veicoli diesel, perché li consideravo contrari alla mia coscienza ecologica e alla mia concezione sportiva dell’auto; anche quando fu inventato l’intercooler che trasformò certi naftoni in missili. E questo avveniva in tempi non sospetti, quando ancora non ci tediavano con il particolato, le targhe alterne ed altre amenità del genere.

Quando aprii la mia prima agenzia investigativa Octopus a Bergamo raccomandavo agli investigatori privati collaboratori di procurarsi autovetture a benzina, perché hanno un altro grosso vantaggio nella possibilità di montare l’impianto a GPL, rendendole estremamente economiche, ecologiche e dotandole di un’autonomia maggiorata, molto utile durante lunghi pedinamenti.

Più tardi, quando avevo aperto da qualche anno la mia seconda agenzia Investigazioni Octopus a Milano si iniziò a parlare di città inquinate oltre la soglia di sicurezza e si instituirono le giornate ecologiche, cui dovevano sottostare tutti tranne i veicoli a GPL e metano. Grazie al GPL gli investigatori privati della mia agenzia investigativa Octopus non dovevano curarsi delle restrizioni, spesso più utili alla carriera del sindaco di turno che alla popolazione.

Poi i veicoli a gas presero sempre più piede, diventando una fetta sempre più vasta di automobilisti da vessare con tasse e gabelle. Per farlo si sono inventati l’elettrico ed è apparso quanto mai chiaro che dell’inquinamento non interessava quasi a nessuno; più che altro ogni scusa è buona per costringerti a cambiare auto, per mantenere alta l’industria consumistica dell’automobile. Altrimenti si sarebbe pensato a sostituire solamente il motore termico con quello elettrico nella maggior parte dei veicoli.

Gli automobilisti più deboli, quelli che negli anni ‘80/’90 cambiavano il loro naftone per un altro naftone senza sapere nemmeno esattamente il perché, e gli ecologisti più semplicioni sono diventati paladini dell’elettrico. Difendono la conversione a spada tratta e con grottesco disinteresse, senza avere neppure un’azione investita nell’industria automobilistica. Come quando un carnivoro, mentre le proteine nobili gli minano la salute e inquinano 50 volte di più dei motori a scoppio, cerca di far cambiare idea a un vegano.

Ora, secondo me (da semplice investigatore privato titola dell’agenzia Investigazioni Octopus che ha pedinato negli ingorghi di mezzo mondo) il motore elettrico avrebbe senso se si trovasse il modo di renderlo perpetuo con batterie ricaricate dalla luce o qualcosa del genere; altrimenti è solamente un altro espediente per rinnovare il parco auto del mondo occidentale, rifilando i naftoni ai paesi poveri, e mantenendo la popolazione più opulenta schiava del PIL. La vera rivoluzione democratica potrebbe passare proprio attraverso l’abbondanza di energia gratuita e pulita per tutti. Ma non mi sembra che si facciano sforzi in questo senso.