La Riforma della Prescrizione (Decreto Spazzacorrotti) è un pasticciaccio da dilettanti.

Prima di Natale è passato a trovarmi in agenzia investigativa un mio caro amico, avvocato, professore universitario e insigne giurista.

Io ero in ufficio insieme al mio cane, un incrocio molossoide recuperato dal canile, dove era stato classificato non adottabile, perché poco socializzato e mordace. Ultimamente la bestiola è diventata anche insofferente a causa dell’età, tuttavia siamo andati a pranzo per stare un po’ insieme, portandoci dietro il complicato peloso, che, sorprendendomi, si è “tappetizzato” sotto il tavolo per tutto il pasto, lasciandoci parlare tranquilli.

Ho scherzato col mio amico sul fatto che non esistono più gli investigatori privati di una volta e gli ho raccontato la barzelletta dell’ultimo “genio” aspirante detective privato, presentatosi presso la mia agenzia investigativa per un colloquio durante il quale ha sostenuto d’essere un esperto fotografo e di utilizzare preferibilmente fotocamere Nixon. Ha riso di gusto l’amico, che è un Nikonista convinto al punto da avermi levato il saluto per qualche settimana quando passai a Sony. Poi si è fatto improvvisamente serio, confessandomi che anche tra le nuove generazioni di avvocati e persino tra gli studiosi della materia legale c’è un pressapochismo serpeggiante, pernicioso per il futuro del Diritto.

         Ci siamo ritrovati a discutere sulla recente Riforma della Prescrizione: aberrante, eravamo entrambi d’accordo. Troppo rigida e “infinita” per poter rendere giustizia agli esseri umani sulla terra, imperfetti e dal tempo contato. Non tiene conto delle differenti responsabilità e delle infinite sfaccettature di ciascuna colpevolezza (sto semplificando, anche perché capivo si e no l’80% delle disquisizioni del mio amico).

         Da incolto titolare di agenzia investigativa qualche perla di saggezza l’ho piazzata anch’io sugli aspetti più meramente pratici della vicenda, dicendo che senza lo spettro della prescrizione indagini di polizia giudiziaria e processi diventerebbero infiniti. Abbiamo ricordato casi trattati insieme in passato, durante i quali i tempi ristretti e le scadenze hanno rappresentato per entrambi un enorme pungolo a una maggior efficienza. E poi, osando sempre di più, mi sono lanciato e ho concluso in bellezza: ammesso che la prescrizione sia un’anomalia, è un’anomalia tipica italiana, utile a bilanciarne altre due ancora peggiori come l’obbligatorietà dell’azione penale e l’uso della giustizia a fini politici.

         Mentre ci alzavamo dal tavolo per lasciare il ristorante, non mi ero accorto che un bambino aveva iniziato a tormentare il mio cane e lui stava per morderlo. Sono intervenuto appena in tempo per beccarmi un morso al posto del piccolo teppista, perché il mio cane è un adorabile tesoro, ma quando s’inalbera diventa intrattabile anche con me. Ho incassato volentieri i suoi denti per salvarlo da una ingiusta accusa (se un umano uccide un suo simile ci sono sempre mille scusanti, ma se un cane morde un umano a nulla valgono le sue ragioni: la maleducazione del piccolo umano, l’assenza della mamma cagna quando ne aveva più bisogno, una vita randagia di maltrattamenti).

Nascondendo la ferita del morso, ho finto disappunto verso il mio amico quadrupede per la sua reazione verso il bimbo, promettendogli a gran voce che avremmo fatto i conti a casa e sono uscito dal ristorante seguito dal mio amico avvocato. Tornando verso l’agenzia investigativa, quest’ultimo, mosso probabilmente da sfegatata cinofilia e anche da una certa deformazione professionale, mi ha fatto notare che se fosse stata vera la promessa da me appena fatta al cane, sarei divenuto un fautore dell’Abolizione della Prescrizione, perché persino sua madre ottantenne sgrida la sua cagnetta non appena ha commesso le marachelle oppure non la sgrida affatto.

         Ho rassicurato il mio amico sulla totale impunibilità del cagnone (tanto più che il bimbo un morsicone se lo meritava) e, separandoci, gli ho fatto gli auguri di Natale, pensando che è bello frequentare persone più colte e intelligenti di te, ti mette al riparo da brutte pensate come il pasticcio della Prescrizione.