Il piccolo Eitan Biran è stato rapito e portato in Israele dal nonno materno

La bella famiglia di Eitan prima della tragedia.
La bella famiglia di Eitan prima della tragedia.

Il piccolo Biran, sopravvissuto alla tragedia della funivia Stresa-Mottarone che gli ha sterminato la famiglia, è stato rapito e portato in Israele dal nonno materno, Shmuel Peleg. Costui ha deciso, arbitrariamente e contro ogni buon senso, che il bambino starebbe meglio in Terra di Canaan. Scrivo “contro ogni buon senso” perché è stato universalmente riconosciuto dagli esperti di psicologia infantile e sancito da più d’una Convenzione dell’Aja (sottoscritta anche dai rappresentanti israeliani) che (salvo casi particolari) i bambini rimasti soli o figli di coppie internazionali separate, debbano restare nello Stato di residenza abituale.

Nell’esperienza ultratrentennale della mia agenzia investigativa Octopus in materia di localizzazione e recupero di figli sottratti, purtroppo e per fortuna, l’Italia è una delle Nazioni che rispetta di più le convenzioni internazionali sottoscritte con gli altri Paesi. Purtroppo, perché finisce col subire la “prepotenza giurisdizionale” straniera di turno, una volta che i minorenni sono “sequestrati” all’estero. Per fortuna, perché i nostri magistrati mostrano una particolare sensibilità nei confronti dei minorenni e dei valori della famiglia al di là di qualsiasi nazionalismo.

È molto difficile prevenire o impedire una sottrazione di minore, lo sappiamo bene io e i detective della mia agenzia investigativa Octopus che in oltre trent’anni abbiamo rimpatriato minorenni sottratti dall’Italia in barba ai governi stranieri locali con stratagemmi spesso molto semplici. Tuttavia nel caso del piccolo Eitan c’erano tutte le avvisaglie, che avrebbero dovuto suggerire prudenza alle Istituzioni e imporre visite protette:

  • La presenza di uno o più familiari dispotici e prepotenti. Sembra che nonno Shmuel Peleg fosse stato condannato in Israele per maltrattamenti nei confronti della sua ex-moglie.
  • Abbondanti risorse finanziarie. Molti clienti della mia agenzia investigativa Octopus devono rinunciare al recupero per i costi troppo elevati.
  • La mancata restituzione di una parte dei documenti del minorenne. Nonno Shmuel avrebbe dovuto restituire il passaporto di Eitan il 30 agosto scorso, ma non l’ha fatto.
  • Una forte contrapposizione culturale, religiosa o di altro genere.

Ora mi auguro che i magistrati e i politici israeliani non facciano ostruzionismo al benessere di Eitan, per mero populismo nazionalistico, come mi è capitato di vedere durante molto operazioni portate a termine dalla mia agenzia investigativa Octopus, perché il bambino avrebbe dovuto iniziare la scuola e riprendere un po’ di controllo della sua vita, non compiacere gli adulti nelle loro farneticanti manie di grandezza.