Noi italiani siamo oramai abituati a governatori e politici drogati

Disgusta l’accanimento e l’ipocrisia con cui si è strumentalizzato il fattaccio di cronaca in cui è stato coinvolto Luca Morisi.
Disgusta l’accanimento e l’ipocrisia con cui si è strumentalizzato il fattaccio di cronaca in cui è stato coinvolto Luca Morisi.

Luca Morisi, social media manager della Lega, è stato beccato con la droga. Non fa tanto scalpore questa notizia, noi italiani siamo oramai abituati a governatori e politici drogati, quanto piuttosto disgusta l’accanimento e l’ipocrisia con cui si è strumentalizzato il fattaccio di cronaca per scopi elettorali.

         La mia agenzia investigativa Octopus si occupa spesso di indagini matrimoniali per mogli di politici o amministratori pubblici. E quasi sempre, oltre a cogliere i sorvegliati in flagrante adulterio, scopro una loro qualche tossicodipendenza. Ma non credo che serva essere investigatore privato a capo di un’agenzia investigativa per sapere in che razza di mani siamo.

Nel 2003 il Senatore a vita Emilio Colombo mandava gli uomini della sua scorta a comprargli la droga. Quando fu beccato se la cavò farfugliando qualcosa circa il fatto che si drogava per scopi terapeutici, mentre gli uomini della scorta (probabilmente costretti a fargli da intermediari col pusher per non essere spediti in Barbagia) hanno avuto un brutto processo. In quella brutta vicenda erano stati coinvolti, uscendone tuttavia pressoché indenni, anche Rocco Crimi (tesoriere di Forza Italia), Giuseppe Galati (sottosegretario delle attività produttive dell’UDC) e il consigliere provinciale Bruno Petrella.

         Nel 2006 una Iena ebbe la bella idea di fare un servizio sulla presenza di droga in Parlamento. Mise dei tester negli orinatoi di Palazzo Montecitorio, scoprendo che 1 deputato su 3 fa uso di droghe. Il Garante della Privacy, notoriamente letargico su qualsiasi questione che riguardi la vita privata della povera gente, bloccò alla presta il servizio giornalistico de Le Iene e le multò.

         Tutti ricordiamo il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, eletto nelle liste del PD, che tra un incarico istituzionale e l’altro riusciva a inserire in agenda incontri clandestini a base di cocaina con le trans Paloma e Natalia.

         A proposito di Marrazzo: e che dire del consigliere pidiellino Pier Paolo Zaccai che nel bel mezzo di una festicciola a base di cocaina con alcuni trans si è messo a gridare al complotto, attirando su di sé l’attenzione in una situazione piuttosto imbarazzante?

         Potrei andare avanti, ma torniamo alle clienti dell’agenzia investigativa Octopus che mi fanno sorvegliare i mariti: amanti a parte, quando i detective dell’agenzia investigativa riescono a comprovare che i sorvegliati sono tossicodipendenti, la separazione è tanto più facile quanto più il drogato è una persona in vista, perché diventa ricattabile. Tuttavia il “ricatto” sull’assegno di mantenimento di una ex-moglie arrabbiata è poca cosa rispetto ai danni che questi “fattoni” potrebbero fare nell’esercizio delle loro funzioni, essendo alla mercé del primo malavitoso intraprendente che vuole l’approvazione di una legge ad personam o qualsiasi altro favore.