Squid game e la deriva sociale.

Non è la rappresentazione della violenza a guastare le giovani generazioni, ma l’assenza di qualsiasi spiegazione morale della violenza rappresentata.
Non è la rappresentazione della violenza a guastare le giovani generazioni, ma l’assenza di qualsiasi spiegazione morale della violenza rappresentata.

La trama di SQUID GAME, la famosa serie di Netflix che sta spopolando in tutto il nostro… povero Mondo, riguarda un uomo divorziato e fortemente indebitato finanziariamente che accetta, per denaro, di partecipare a una serie di giochi tradizionali per bambini. Il protagonista si ritrova improvvisamente costretto in un luogo sconosciuto a giocare insieme ad altre centinaia di persone indebitate come lui che lottano per la loro stessa sopravvivenza. I giocatori-prigionieri sono controllati da guardie, vestite di rosso con differenti figure geometriche (ideogrammi coreani) disegnati sulla visiera nera, che agiscono sotto il comando di Front Man. Chi perde durante i giochi viene ucciso e ogni soppressione di un giocatore comporta un incremento del montepremi finale per i superstiti.

L’ideatore e registra di Squid Game, il coreano di Seul Hwang Dong-hyuk, ha iniziato a scrivere il soggetto quando viveva, poverissimo, con la madre e la nonna. Probabilmente la trama è frutto del suo stress giovanile.

A mio modesto parere, il recente allarme procurato dalla serie ‘SQUID GAME’ non dovrebbe riguardare tanto la violenza rappresentata nel video quanto piuttosto l’inconsistenza morale che c’è dietro a quella violenza.

Anch’io da ragazzino, sognando di diventare investigatore privato e di aprire un’agenzia investigativa tutta mia, facevo scorpacciate di violenza in TV, ma i miei eroi uccidevano per Giustizia o per proteggere vittime incolpevoli dai cattivi o, al limite, per vendetta. È la prima volta che sento di un eroe che combatte per la sua mera sopravvivenza e per un montepremi in denaro.

Oramai, a furia di assistere alle separazioni difficili e alle contese sui figli, seguite dalla mia agenzia investigativa Octopus, sono convinto che l’ultima generazione di genitori è in gran parte composta da persone troppo disturbate da poter assicurare una sana formazione della propria prole. E le separazioni coniugali acuiscono questa inadeguatezza.

La cosa peggiore che puoi fare ai tuoi figli è fargli patire le tue difficoltà economiche, eppure sono sempre più frequenti i litigi tra ex-coniugi sulla definizione degli assegni divorzili, di cui si occupa la mia agenzia investigativa Octopus, in cui uno dei due contendenti trascina la propria prole nella contesa, responsabilizzandola ingiustamente.

Un’altra porcheria, cui assisto sempre più spesso da titolare di agenzia investigativa Octopus, è il genitore separato che, anziché rifarsi una vita e favorire la ricostruzione anche di quella dei figli, li trattiene nella propria sconsolata e rabbiosa solitudine, investendoli col proprio dolore irrisolto per la separazione.

I figli dei separati (e non solo) a causa dell’inadeguatezza dei genitori, sono costantemente spinti a vivere in un mondo virtuale fatto di social e serie televisive che hanno una sempre più bassa pretesa educativa, perché perseguono esclusivamente l’utile. Mala tempora currunt sed peiora parantur.