Tutti contenti perché in corrispondenza di San Valentino il Governo ha permesso di riaprire le discoteche

Molti adulteri (quando non sono pericolosi narcisisti) fanno persino pena.
Molti adulteri (quando non sono pericolosi narcisisti) fanno persino pena.

Tutti contenti perché in corrispondenza di San Valentino il Governo ha permesso di riaprire le discoteche e ha allentato la presa sulle misure preventive anti covid-19. Potrei disquisire lungamente sull’incoerenza delle imposizioni vaccinali e dell’impiego del super green pass, tuttavia il mio pensiero va a tutte quelle persone dal doppio ménage, costrette a gestire il coniuge e l’amante durante le ricorrenze, alle quali la pandemia da coronavirus aveva dato un po’ di tregua con i lockdown e le regioni colorate.

          Feste come San Valentino, Natale, Capodanno, Pasqua e Ferragosto sono dure prove per tutti i doppiogiochisti in amore. La mia agenzia investigativa Octopus riceve numerosi incarichi matrimoniali proprio in corrispondenza di queste ricorrenze e la maggior parte dei fedifraghi abituali viene appunto smascherata dal coniuge durante le festività comandate.

          Certi traditori seriali, di cui si occupa la mia agenzia investigativa Octopus, mi sembrano molto simili ai giocatori d’azzardo; pur di movimentarsi l’esistenza con del sesso (spesso scadente e fugace) se la rovinano. Dopo un periodo più o meno lungo di stressanti sotterfugi alla fine perdono tutto: sia il coniuge che l’amante. I più fortunati tra gli infedeli e le infedeli capitano con partner sordi e ciechi o di una tolleranza da rasentare l’indifferenza. Molti adulteri (quando non sono pericolosi narcisisti) fanno persino pena: pensano di tradire senza essere scoperti, ma spesso il coniuge conosce perfettamente una-ad-una tutte le loro scappatelle.

La mia prima agenzia investigativa Octopus di Bergamo aveva molte clienti che facevano sorvegliare ricorrentemente i mariti. E ogni volta che consegnavo loro il dossier sull’ultimo tradimento non facevano assolutamente nulla. A tutte chiesi come mai non si separassero o quanto meno affrontassero l’adultero e ciascuna mi diede una risposta diversa ma tipica dell’intelligenza e fragilità femminile. La più tenera fu quella di una signora oramai attempata, cui gli anni non le avevano risparmiato un decadimento prematuro, che, quasi contenta dell’ultima scelta del marito in fatto di amante, imputò l’infedeltà di lui al fatto che l’uomo fosse rimasto molto più giovanile di lei e che lei non poteva pretendere di sacrificare la vita del suo amato.

          Negli ultimi anni la tendenza si è invertita: presso la mia agenzia investigativa Octopus di Milano ricevo sempre più uomini che affrontano l’infedeltà della moglie con una sensibilità e una pazienza tipicamente femminile. Ciò è un bene, perché ritengo che in condizioni di crisi le donne siano generalmente più lucide e presenti a sé stesse.