Premetto che Roberto Saviano non è mai piaciuto. Deve il suo iniziale successo per aver scritto delle scomode verità sulla camorra napoletana e da allora vede crimine organizzato dappertutto, tendendo a dare alle organizzazioni malavitose più importanza di quanta ne abbiano. Persino sul conflitto tra Russia e Ucraina il buon Saviano, ospite da Fabio Fazio nella trasmissione ‘Che tempo che fa’, ha sostenuto che il delicato equilibrio tra le mafie russa e ucraina sia una concausa della guerra.
Effettivamente la mafia russa e in particolare quella ucraina sono particolarmente feroci, come tutte le mafie quando sono ancora povere, del resto. Non dimentichiamo che le nostre mafie nostrane, prima di trafficare droga a tonnellate e infiltrarsi nell’alta finanza, rapivano e uccidevano a livelli industriali. E basta che queste organizzazioni si sentano minacciate per tornare a una violenza così brutale da essere paragonabile solamente a quella delle grandi potenze. Ma io non credo alla favoletta che il crimine organizzato possa influenzare i grandi eventi storici internazionali, semmai fiancheggiarli e sostenerli, come avvenne durante lo sbarco degli Americani in Sicilia durante l’ultima grande guerra. Per mia modesta esperienza, come titolare della agenzia investigativa Octopus, il criminale mafioso è un predatore e i predatori in fondo, per quanto forti, sono meri opportunisti, mentre solamente i pazzi e gli impavidi riescono a scrivere nel bene o nel male la Storia.
Da titolare della mia agenzia investigativa Octopus ho conosciuto la malavita ucraina principalmente in due occasioni: quando ho recuperato automezzi rubati in Europa e rivenduti tranquillamente in Ucraina come fossero freschi di concessionario nel totale disinteresse delle Autorità ucraine e, ancora più deludente, di quelle europee. Oppure quando ho dovuto liberare ragazze, ridotte in schiavitù e fatte prostituire, per conto di clienti della mia agenzia investigativa Octopus che se n’erano innamorati. Sono malavitosi che, per quanto salgano ai vertici della catena alimentare criminale, restano dei sociopatici sanguinari e hanno bisogno della politica per fare il vero salto di qualità nel senso peggiore del termine. Dunque non sono le mafie a determinare le guerre ma i nostri governanti incapaci e corrotti.
Come al solito la nostra così detta Europa (che esiste solo economicamente e non politicamente; e anche quella poca politica è d’infimo ordine) sta combattendo una guerra “per corrispondenza”, preoccupandosi esclusivamente dei mercati internazionali; ciò significa offrire il fianco alle mafie che sulla guerra russa-ucraina non hanno alcuna influenza, checché ne dica Saviano, ma riusciranno certamente a speculare sulle disgrazie del popolo ucraino.