Alessia Pifferi è meno giustificabile delle madri che uccidono i figli.

Alessia Pifferi ha ucciso sua figlia Diana per egoismo e scarsa intelligenza. È persino meno giustificabile delle madri che commettono neonaticidio (cioè uccidono nell’immediatezza del parto); salvo casi di mero egoismo come per la Pifferi, i neonaticidi e gli infanticidi (uccisione del figlio entro l’anno di età) hanno spiegazioni psichiatriche.

Probabilmente Alessia Pifferi non passerà gli stessi guai giudiziari che l’aspetterebbero se avesse commesso l’omicidio della piccola Diana con le proprie mani. E in questo caso ci saremmo almeno potuti in parte consolare dall’orrore di vedere la nostra umanità riflessa nella Pifferi con giustificazioni come la depressione o la pazzia della madre.

La Pifferi, tecnicamente, non ha ucciso Diana ma l’ha lasciata morire, che è persino peggio, ma in molti casi la Legge è l’unica ad essere bendata e probabilmente la Pifferi se la caverà con poco per ciò che ha fatto.

Oltre a tutto ciò, l’intero sistema giustizia è colpevolmente insufficiente a prevenire casi di abuso, maltrattamento e incuria di minorenni. Sembra che la privacy degli adulti sia più importante della sicurezza dei bambini, anche se si ribadisce spesso che nell’interesse dei minorenni è possibile commettere qualche violazione in fatto di intercettazioni o investigazioni particolarmente invasive. A parte questa generica dispensa ad indagare profondamente, il problema sono i rischi giudiziari che un genitore o, peggio, una agenzia investigativa affronta nel commettere quelle violazioni quando poi gli abusi non sussistono o non sono ancora emersi e si viene scoperti nel corso delle indagini.

La mia agenzia investigativa Octopus si occupa di abusi su minori sin dal 1988 e non sempre l’intervento classico (pedinamenti e appostamenti) di un investigatore privato è risolutivo, perché le peggiori nefandezze contro l’infanzia si commettono tra le mura domestiche e lontani dall’occhio privato di un detective. Nei casi di tutela minorile mi sono dovuto spesso ingegnare su come aggirare legalmente la Legge, suggerendo cosa fare ai clienti della mia agenzia investigativa Octopus, perché nessuno può proteggere un bambino meglio di un proprio familiare. Inoltre, in certi azzardi la presenza di un investigatore privato complica la situazione.

Negli anni i detective della mia agenzia investigativa Octopus hanno frugato nella spazzatura differenziata degli adulti sospettati di abusi, sono diventati loro vicini di casa e amici, qualche volta sono riusciti a farsi assumere come baby-sitter.

Quando i detective dell’agenzia investigativa Octopus sorvegliano questi sospettati insieme ai minorenni, non fotografano ma video-riprendono, perché immagini fisse non sono sufficientemente eloquenti nel descrivere i fatti. Tuttavia, se si volesse ridurre significativamente gli abusi sulla nostra prole, bisognerebbe approvare una Legge che, anche in caso di semplici sospetti, la Polizia Giudiziaria debba procedere d’ufficio a corpose intercettazioni ambientali e telefoniche, come si fa nei reati di mafia. Più che affidarsi a opinabili pareri medici o ad altri metodi empirici, bisognerebbe lasciare l’ultima parola alla sincerità delle microspie.