Adesso servono veri investigatori.

Quando la mia agenzia investigativa Octopus si occupa di vecchi casi, il tempo è il nemico principale. Ora la strage di Erba va affrontata da veri investigatori istituzionali.
Quando la mia agenzia investigativa Octopus si occupa di vecchi casi, il tempo è il nemico principale. Ora la strage di Erba va affrontata da veri investigatori istituzionali.

Il Procuratore Generale di Milano Cuno Tarfusser ha accolto la richiesta di revisione del processo che ha condannato Rosa Bazzi e Olindo Romano. Gli avvocati Fabio Schembri, Nicola D’Ascola, Luisa Bordeaux e Patrizia Morello esultano per i loro clienti, puntando al rilascio di Rosa e Olindo. So come ci si sente, svolgendo da molti anni indagini criminalistiche ed essendo titolare dell’agenzia investigativa Octopus che si occupa di indagini penali difensive. Ma adesso, se non è troppo tardi, servono veri investigatori istituzionali che si occupino seriamente della strage di Erba, non come i carabinieri e il pubblico ministero di Como che hanno condotto le indagini nel lontano 2006.

          A parte che nel caso della strage di Erba persino le indagini scientifiche raccontavano tutt’altra storia rispetto a come sono state indirizzate le indagini. Ultimamente, come ho scritto anche nella presentazione del mio terzo manuale di criminalistica, si fa troppo affidamento sulle indagini scientifiche forensi, trascurando l’aspetto squisitamente investigativo che spetta agli inquirenti della Polizia Giudiziaria.

          Da investigatore privato criminalista e titolare dell’agenzia Investigazioni Octopus di Milano mi capita sempre più spesso di scontrarmi, insieme agli avvocati per cui lavoro, con inquirenti incapaci di valutare le persone, affetti da una sorta di sospetto persecutorio nei confronti di tutti, indistintamente, e non sufficientemente empatici da calibrare il loro intervento investigativo a seconda delle persone con cui interagiscono.

          La strage di Erba, il massacro di Ponticelli, la scomparsa dei fratellini Pappalardi, l’incriminazione farsesca di Enzo Tortora (e potrei continuare con l’elenco per decine di fogli) sono episodi di malagiustizia che hanno in comune organi inquirenti e giudicanti incapaci, che non riuscivano o volevano vedere la verità, e così scarsi di empatia da preferire un innocente in carcere piuttosto che riconoscere un proprio errore.

          Tutte le volte che un cliente si rivolge alla mia agenzia investigativa Octopus per indagini su vecchi casi archiviati senza colpevoli o passati in giudicato, il tempo è il nemico principale dell’intervento dell’investigatore privato: gli anni distorcono la memoria dei testimoni e dissolvono le memorie digitali, non ci sono più tabulati telefonici né video consultabili, i reperti spesso deperiscono o vengono smaltiti (com’è di moda ultimamente nelle cancellerie italiane).

          Mi auguro che in assenza di veri investigatori di Polizia Giudiziaria, la lacuna sarà colmata da giornalisti investigativi dello spessore di Edoardo Montolli, Felice Manti e Antonio Monteleone. Altrimenti ci dovremmo accontentare di ottenere giustizia per Rosa e Olindo, innocenti in carcere da 16 anni, e di considerare la strage di Erba un caso irrisolto.