Gli agenti della Polizia Locale di Milano e la trans Bruna.

Da investigatore privato e titolare dell’agenzia investigativa Octopus sarei curioso di sapere se ci sono video o testimoni che raccontino cosa sia successo prima di quella brutta scena dei poliziotti manganellatori
Da investigatore privato e titolare dell’agenzia investigativa Octopus sarei curioso di sapere se ci sono video o testimoni che raccontino cosa sia successo prima di quella brutta scena dei poliziotti manganellatori

Ho visto il breve video della Polizia Locale della Città di Milano che percuote la trans Bruna e trovo che gli agenti avrebbero dovuto agire con meno rabbia o paura; infatti entrambe rendono deboli, nonostante si sia ben armati, numerosi e con tutto il tempo necessario a disposizione. Un mio amico della Polizia che non c’è più avrebbe detto che gli agenzi di Polizia Locale avrebbero dovuto usare più le parole che i manganelli e non sono scusabili, soprattutto dal punto di vista professionale, perché il loro compito è di proteggere tutti noi, anche da noi stessi.

          Trovo insopportabile il perbenismo di chi sta gridando alla tortura per gli agenti della Polizia Locale di Milano particolarmente maldestri nel contenere un trans dal comportamento pericoloso, ma è anche abbastanza stucchevole il vittimismo per procura a favore delle Forze dell’Ordine. Se sei diventato poliziotto per convinzione e non solamente per sottrarti al lavoro nei campi, dovresti amare così tanto il tuo mestiere (che in realtà è più una missione) da esercitarti costantemente nel fisico e nella mente ad affrontare situazioni come quello della trans Bruna a Milano. Qualcuno in difesa della Polizia Locale di Milano contrappone alla povera Bruna le migliaia di agenti feriti in operazioni di polizia, ma non c’è nulla di eroico e li considererei semplici incerti del mestiere.

D’altra parte, prima di giudicare la violenza della polizia dovremmo sapere perché è dovuta intervenire e aver provato cosa significhi trovarsi nel mirino di un violento che non ha niente da perdere.

          Ebbi già modo di raccontare di un ex-detective privato della mia agenzia investigativa Octopus di Milano, poi arruolatosi nei Carabinieri, che si distinse per l’alacre lavoro di prevenzione nelle strade battute da prostitute transessuali. Forse non tutti ricordano che negli anni ’90 e ai primi di questo secolo c’erano interi quartieri delle nostre città italiane ostaggio delle viados e dei loro clienti.

Ebbene l’ex-investigatore privato della mia agenzia investigativa Octopus di Milano era così efficiente da venire applaudito al suo passaggio dai residenti ove operava e un giorno intervenne su una viados particolarmente violenta. I Militi riuscirono ad ammanettarla e a condurla per un Trattamento Sanitario Obbligatorio, tuttavia, una volta in ospedale la viados iniziò a sputare a chiunque si trovasse a tiro. L’ex-investigatore privato della mia agenzia investigativa Octopus di Milano e il suo collega, allora, decisero di avvilupparla in un lenzuolo e, assicurandosi che respirasse, di incerottaglielo addosso.

          Quando giunse la psichiatra, molto simile ai leoni da tastiera e da talk-show che adesso gridano alla tortura, si scandalizzò per il trattamento disumano, gridando di liberare la trans, salvo chiedere di riavvilupparla nel lenzuolo dopo essersi presa uno sputo in faccia.

          Le sinistre che cercano costantemente qualsiasi pretesto di scontro hanno eletto a santa la trans Bruna e l’ha invitano al gay pride di Bari a prescindere da come siano andate realmente le cose, ma io sarei curioso di sapere se ci sono video o testimoni che raccontino cosa sia successo prima di quella brutta scena dei poliziotti manganellatori.