Berlusconi è morto, un po’ mi dispiace.

È stato un lavoratore infaticabile e persona di grande umanità anche negli affari, come mi hanno riferito certi comuni amici, clienti della mia agenzia Investigazioni Octopus di Cassano d’Adda.
È stato un lavoratore infaticabile e persona di grande umanità anche negli affari, come mi hanno riferito certi comuni amici, clienti della mia agenzia Investigazioni Octopus di Cassano d’Adda.

Silvio Berlusconi è morto, un po’ mi dispiace. Non posso dire d’averlo conosciuto personalmente, ma in diverse occasioni l’ho sfiorato e ho amici che lo frequentavano abitualmente.

         Quando Berlusconi iniziò la sua avventura imprenditoriale nel mondo televisivo, io ero un giovane detective privato collaboratore che lavorava per un’agenzia investigativa di Milano e fui incaricato di prendere informazioni su di lui per conto di un cliente. Già allora era molto benvoluto e le persone a lui vicine entravano immediatamente in “modalità protezione” quando chiedevi di lui.

         Non appena si affermò nel mondo imprenditoriale entrò nel mirino del crimine organizzato e dovette cautelarsi con scorte e protezioni personali (altro che colluso con la mafia); ricordo che girava con una Smith&Wesson Bodygard a tamburo in calibro .38 Special (lo stesso revolver che anch’io portavo alla caviglia come arma backup) e i giornalacci di sinistra lo dipinsero come un gangster per questo.

         Quando Silvio Berlusconi entrò in politica nel 1993, avevo appena aperto la mia seconda agenzia investigativa Octopus di Milano e mi commissionarono altre indagini per valutare l’impatto che stava avendo la nuova vita del Cavaliere sulle sue attività imprenditoriali.

         È innegabile che Berlusconi ci abbia salvato dalle sinistre ed è stato impagabile vedere le facce deluse di certi personaggi come Occhetto, D’Alema, Prodi e compagnia brutta scippati del successo elettorale che già pregustavano dopo aver demolito gli avversari politici per via giudiziaria.

         Votai Berlusconi e non me ne pentii, anche se il Cavaliere non mi convinceva del tutto. Dopo le sue elezioni vittoriose, installai un maxi schermo nella mia agenzia investigativa Octopus per non perdermi neanche una di quelle espressioni rabbiose e deluse dei “sinistrorsi” (si è dovuto aspettare Giorgia Meloni per rivedere quelle facce).

Dopo la vittoria elettorale di Silvio si abbatté su di lui una persecuzione giudiziaria senza precedenti, che è innegabile da chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale. Probabilmente avrebbe fatto molto di più senza questa zavorra.

         È stato un lavoratore infaticabile e persona di grande umanità anche negli affari, come mi hanno riferito certi comuni amici, clienti della mia agenzia Investigazioni Octopus di Cassano d’Adda; e lo si vedeva. Al di là del successo e della fortuna di una persona, capisci di che pasta sia fatta da come tratta gli umili e i deboli attorno a sé e Berlusconi in questo era ineccepibile.

         Quando mi occupavo della sicurezza di Angelo Rizzoli appena coinvolto nell’ignobile esproprio tramite linciaggio giudiziario dal quale non se sarebbe uscito vivo, Silvio Berlusconi fu uno dei pochissimi a tendergli una mano.

         Al Cavaliere posso fare solamente due rimproveri: in primo luogo confondeva troppo l’amicizia (e il sesso) con la politica, favorendo persone inette.

E, secondariamente, con Mediolanum ha avuto la pessima iniziativa (per noi) di usare promoter dilettanti per convincere amici e parenti a sottoscrivere discutibili piani di accantonamento. Ricordo che a metà degli anni ’90 ero letteralmente preso d’assalto da amici che volevano rifilarmi accantonamenti pensionistici e polizze vita; fortunatamente riuscivo a intercettare le loro intenzioni e a evitarli, perché mi chiamavano con aria insolitamente solenne, dicendo di voler parlare con me di un argomento molto importante.