Ignazio La Russa invece di parlare avrebbe dovuto assumere un investigatore privato.

Ignazio La Russa, invece di parlare, avrebbe dovuto assumereun’agenzia investigativa per difendere il figlio Leonardo Apache
Ignazio La Russa, invece di parlare, avrebbe dovuto assumere
un’agenzia investigativa per difendere il figlio Leonardo Apache

Si dice che il calzolaio vada in giro con le scarpe rotte. È stato il caso dell’avvocato Ignazio La Russa, che non ha saputo tacere al momento opportuno, anzi, peggio ancora: ha parlato a vanvera sulla vicenda di suo figlio Leonardo La Russa. Passino gli sproloqui di Beppe Grillo in un’analoga vicenda, ma La Russa è avvocato da una vita, oltre ad essere attualmente la seconda carica più importante dello Stato. Ignazio La Russa invece di parlare per difendere il figlio Leonardo Apache, avrebbe dovuto assumere un investigatore privato autorizzato alle indagini penali difensive.

È successo che Leonardo La Russa nella notte tra il 18 e il 19 maggio si è recato in un club vicino al Duomo e qui ha incontrato casualmente una sua ex-compagna di liceo. I due hanno deciso di passare la nottata insieme, secondo Leonardo La Russa, mentre la ragazza non ricorda nulla da una certa ora in poi e dice d’essersi svegliata in casa La Russa con la sensazione d’essere stata abusata sessualmente.

La ragazza ha subito chiesto aiuto alla madre, che l’ha immediatamente portata alla clinica Mangiagalli per accertamenti. Qui devono averle fatto per forza il kit stupro e deve essere risultato negativo, altrimenti le sinistre avrebbero strumentalizzato persino gli esami medici. Pertanto, prima che il Presidente del Senato parlasse, la posizione di suo figlio era certamente molto meno compromessa.

Dagli accertamenti in clinica la vittima ha tergiversato 40 giorni prima di sporgere denuncia, ma questo dato non rileva, poiché ci sono vittime di gravi abusi che impiegano mesi, se non addirittura anni per decidersi a denunciare.

Qualche tempo fa i genitori di un ventiduenne si sono rivolti alla mia agenzia investigativa Octopus di Cassano d’Adda per accertare se il loro figlio fosse stato abusato all’età di tre anni, perché solo recentemente certi ricordi sono affiorati e il giovanotto si era preso altri sei mesi per decidere se voleva sapere la verità. Al di là del fatto che il reato fosse oramai prescritto, il mio miglior detective privato collaboratore dell’agenzia investigativa Octopus ha trovato altri due giovani uomini che ricordavano distintamente d’essere stati abusati dall’uomo, ma non avevano mai avuto il coraggio di dirlo.

Ecco cosa avrebbe dovuto fare Ignazio La Russa: chiamare un detective privato per metterlo alla ricerca di foto e video della serata in discoteca. E poi si sarebbero dovuti cercare video di sorveglianza in strada (se miracolosamente non cancellati o sovrascritti) del comportamento dei giovani prima di rientrare in casa La Russa. E poi, ancora, si sarebbero dovuti sentire gli amici stretti di entrambi i giovani per sapere come hanno descritto la nottata brava nell’immediato.

Ammettiamo che Leonardo La Russa sia innocente e che anche le sensazioni della ragazza siano sincere, ancorché conseguenza di abuso di droghe e farmaci; sono sempre più numerose le persone in vista che si rivolgono alla mia agenzia investigativa Octopus per chiedermi come tutelarsi da false accuse di violenza sessuale: il mio consiglio è registrare sempre tutto.

Se invece Leonardo Apache La Russa è colpevole, la sua vittima dovrebbe incaricare un investigatore privato che parli con tutte le ragazze che ha frequentato in passato, perché chi si macchia di reati sessuali in genere è seriale.