La videosorveglianza e i droni oramai sono una grossa risorsa per l’investigatore privato, perché non vengono usati anche contro i piromani?

Ogni estate si ripete la tragedia degli incendi e ogni estate si prendono provvedimenti palliativi e inadeguati che iniziano ad essere tristemente ridicoli nella nostra epoca di videosorveglianza avanzata, robotica e droni intelligenti.

         La videosorveglianza e i droni oramai sono una grossa risorsa per l’investigatore privato e per l’agenzia investigativa. Come mai i nostri governanti hanno predisposto solo ultimamente un video pattugliamento dal cielo?

         All’inizio della mia carriera di investigatore privato era impensabile lasciare una telecamera ad osservare al mio posto.

         Poi, quando aprii la mia prima agenzia investigativa Octopus era diventato possibile parcheggiare una vettura dotata di voluminosi e complicati sistemi di videosorveglianza nascosti nell’abitacolo; complicati soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione. In seguito i sistemi sono diventati sempre più piccoli e oggi, se gli investigatori privati della mia agenzia Investigazioni Octopus di Cassano d’Adda non possono appostarsi direttamente sul loro obbiettivo senza essere visti, posizionano microcamere piccole come un accendino che trasmettono le immagini ai loro smartphone. Recentemente i collaboratori della mia agenzia investigativa Octopus hanno identificato chi portava i fiori sulla tomba di un cimitero isolato e poco frequentato grazie ai droni. Insomma, oramai la videosorveglianza in differita e i droni sono un’importante risorsa investigativa e di sicurezza.

         Quando recentemente la mia agenzia investigativa Octopus si è occupata del recupero di bambini italiani sottratti dal genitore straniero e trattenuti all’estero in sfregio agli accordi internazionali, gli investigatori privati dell’agenzia investigativa Octopus hanno dovuto confrontarsi con droni super intelligenti che pattugliavano costantemente le frontiere. Se i droni sono efficaci nell’ingrato compito di arginare l’immigrazione clandestina, perché non si implementa loro utilizzo, certamente più nobile, di salvare la nostra vegetazione, localizzando in tempo i piromani?

         Ho sentito di importanti stanziamenti nel Decreto Omnibus per finanziare gli interventi di spegnimento degli incendi, che è un po’ come pretendere di svuotare il mare con un secchiello. E ci sarebbe anche un’importante somma stanziata per risarcire i turisti danneggiati dai roghi.

         In alcuni casi i droni, sebbene troppo pochi, hanno già bloccato sul nascere i piromani e ciò significa che la sorveglianza robotizzata, oltre a pene esemplari al solo tentativo d’incendio, potrebbe finalmente risolvere o ridurre significativamente il problema.

         Se gli americani negli ultimi anni hanno condotto sporche guerre in medio-oriente con droni manovrati da militari negli Stati Uniti a migliaia di chilometri di distanza, ho speranza che noi italiani, vantando i migliori ingegneri al mondo e la tecnologia militare tra le più avanzate, saremo presto in grado di condurre da una vicina base militare una guerra sacrosante con droni volanti e robot di terra in difesa del nostro Bel Paese.