Da investigatore privato e titolare dell’agenzia Investigazioni Octopus che si occupa d’indagini penali penso che scarcerare Riccardo Parrinello sia stato un errore.

Dopo 43 anni da investigatore privato criminalista e 35 da titolaredell’agenzia Investigativa Octopus trovo che lo stupro sia un delitto imperdonabile.
Dopo 43 anni da investigatore privato criminalista e 35 da titolare dell’agenzia Investigativa Octopus trovo che lo stupro sia un delitto imperdonabile.

Quando un reato è così ignorante e odioso come lo stupro di Palermo, scarcerare anche solo uno dei presunti stupratori è un grave errore. Testine così limitate, infatti, non riescono neppure a trattenere concetti come la formazione della prova in grado di reggere in Tribunale o il rischio processuale del proscioglimento; quando liberi dalla galera soggetti così scarsamente intelligenti, anziché constatare quanto gli sia andata immeritatamente bene, pensano nel loro cervellino d’essere stati più furbi di tutti.

          Riccardo Parrinello ha piagnucolato davanti ai magistrati dicendo “mi sono rovinato la vita, mi hanno detto che la giovane era d’accordo”. Frase poco edificante, perché se io avessi “per errore” stuprato una ragazza, non mi piangerei addosso per le conseguenze patite, sarei innanzitutto dispiaciuto d’aver rovinato la vita della ragazza e di quanto sono deficiente. Inoltre, non mi venire a raccontare che sei stato a stretto contatto con a una ragazza (anche solo pochi secondi perché soffri di ejaculatio praecox) senza capire che stava soffrendo o, quantomeno, che qualcosa non andava.

Del resto scrissi già nel mio libro ‘Manuale per il ritraccio delle persone scomparse”, di come, quando la mia agenzia investigativa Octopus si è occupata del recupero di ragazze schiavizzate e fatte prostituire, rimanessi disgustato dall’insensibilità dei loro clienti, capaci di divertirsi con donne dall’aspetto infelice, spaventato e spesso tumefatte. Me lo spiegò una di loro, dicendomi che chi va con le prostitute raramente ama le donne. E io aggiungerei: anche chi per andare con una ragazza deve farla ubriacare non è una brava persona.

Infatti, lo stesso Riccardo Parrinello si è sconfessato da solo su Tik Tok (fucina di vuoto pneumatico cerebrale e degenerazione giovanile), scrivendo la seguente frase: “La galera è di passaggio, si torna più forti di prima”. E purtroppo sappiamo che probabilmente significa “più stupratori di prima”.

          Pertanto io, da semplice investigatore privato e titolare dell’agenzia Investigazioni Octopus di Cassano d’Adda, penso che le Autorità inquirenti non avrebbero dovuto concedere la scarcerazione a Riccardo Parrinello, anche perché la testimonianza di uno come lui, che non capisce di trovarsi nel bel mezzo di uno stupro di gruppo, non è particolarmente solida per l’Accusa; rischia di tornare indietro come un boomerang sotto il pressing della Difesa. Il Parrinello non è neppure stato determinante nel recuperare il video dello stupro, che blinderebbe le accuse contro la banda dei presunti stupratori o, come loro sostengono (ma senza consegnarlo), le farebbe cadere.