Le indagini nelle cause giudiziarie per malattia o morte sul posto di lavoro.

Gli investigatori privati boomer della mia agenzia investigativa Octopushanno una maggiore abilità nelle ricerche d’archivio su eventi datati.
Gli investigatori privati boomer della mia agenzia investigativa Octopus
hanno una maggiore abilità nelle ricerche d’archivio su eventi datati.

Nelle cause giudiziarie per malattia o morte sul posto di lavoro è spesso sottovalutata da entrambe le parti l’acquisizione tempestiva delle prove che permetta un equo giudizio. In materia giuslavoristica il giudizio è pressoché immediato e raramente vengono concesse grandi proroghe, entrambe le parti dovrebbero delegare un investigatore privato o una agenzia investigativa a svolgere indagini per far valere le proprie ragioni.

          Una delle principali difficoltà in questo genere di indagini è il tempo trascorso, poiché spesso le cause responsabili delle malattie professionali risalgono ai primi anni di lavoro di persone che si scoprono ammalate solamente in tarda età. Molti potenziali testimoni sono morti oppure non sono in grado di rendere testimonianze attendibili. Dunque, le prove preferenziali sono documentali e vanno cercate negli archivi, ma non in quelli digitalizzati bensì in quelli cartacei, poiché la digitalizzazione è spesso troppo recente e comporta inevitabilmente una sintesi riduttiva delle informazioni disponibili; basti pensare alla differenza, ancora tutta cartacea, tra “nota” e “titolo” presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari.

          Direi che sono avvantaggiati gli investigatori privati boomers della mia agenzia investigativa Octopus di Cassano d’Adda, tra i quali ci mettiamo anche la mia socia ed io, perché abbiamo conosciuto e consultato molti archivi  quando erano ancora cartacei o “ibridi”, imparando meglio a conoscerne tutti i segreti.

          Esperienza a parte, nelle indagini per Cause giuslavoristiche è fondamentale avere molta tenacia e creatività particolari nello scovare le prove necessarie.

Innanzitutto ci si deve confrontare con una certa resistenza da parte dei pubblici uffici competenti a far accedere l’investigatore privato alla documentazione cartacea degli archivi. Questa resistenza è dovuta in gran parte a una effettiva mancanza di organizzazione nel ricevere il pubblico, ma talvolta anche all’indolenza dei responsabili. Tuttavia, come insegno a ciascuna aspirante investigatore privato della mia agenzia investigativa Octopus di Cassano d’Adda, bisogna far leva in quello che io chiamo “l’orgoglio dell’archivista”: archivisti e conservatori di tutto il Mondo non resistono al piacere di sapere che il loro lavoro di raccolta e custodia documentale ha una qualche utilità.

In quest’ottica l’investigatore privato dovrebbe, compatibilmente con gli obblighi di riservatezza verso il proprio cliente, rendere l’archivista il più partecipe possibile all’indagine in corso in modo tale da spronarlo a una collaborazione attiva. Nel mio primo manuale ‘Investigazioni Private – Diventare detectives’ scrissi d’inventarsi un caso da propinare all’impiegato dell’archivio per motivarlo, piuttosto che accontentarsi di una tiepida e distante collaborazione.

          Una volta appresa l’importanza degli archivi e la regola di cercare altre ulteriori fonti nella consultazione di ciascuna fonte, difficilmente l’indagine finirà per mancanza di nuove piste.