Il mini revolver di Emanuele Pozzolo è un’arma inutile, come la sua scorta.

Da investigatore privato e titolare dell’agenzia investigativa Octopus, ma soprattuttoda cittadino italiano mi auguro che la carriera politica di Emanuele Pozzolo finisca qui.
Da investigatore privato e titolare dell’agenzia investigativa Octopus, ma soprattutto
da cittadino italiano mi auguro che la carriera politica di Emanuele Pozzolo finisca qui.

I revolverini della North American Arms, come quello del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo che ha ferito Luca Campana la sera di Capodanno nella sede della Proloco di Rosazza, sono “scherzi” da ingegneria armiera. Sono inutili. Il mio è il parere di chi maneggia le armi da quando ha compito diciotto anni, ancor prima che ottenessi la licenza di investigatore privato e che la mia agenzia investigativa Octopus si occupasse di indagini criminalistiche con riferimento alla balistica.

Tornando ai revolverini della North American Arms, sono troppo piccoli per essere impugnati con sicurezza e per fare da deterrente. Vengono prodotti in diverse declinazioni del calibro 22, adatto solamente a sparare per uccidere a tradimento, come fa il cacciatore di taglie Dottor King Schultz nel film Django Unchained con una già più sensata pistola Derringer in calibro .38. I revolver NAA sono così comodi da portare che si rischia di non trovarli nella tasca quando servono. E sono piuttosto scomodi da usare, tanto da richiedere un certo allenamento per impiegarli con profitto.

Sono carini da vedere e simpatici da toccare, devo ammetterlo. Anche io, quando ne ho visto qualcuno, ne sono stato attratto per qualche minuto, ma è stato come quando vedi in giro una Fiat 500 prima serie restaurata: ti viene voglia di prenderne una, ma poi ti ricordi di esserci già stato quand’eri piccolo, scarrozzato da tua madre, e ti riaffiorano i ricordi del rumore assordante del motore, del caldo d’estate e del freddo d’inverno, dello spazio quasi sempre insufficiente. Ricordi anche d’essere un investigatore privato e titolare dell’agenzia investigativa Octopus e che per ragioni pratiche non ti puoi permettere veicoli troppo stravaganti, quindi abbracci il volante della tua anonima torpedo, perfetta nei pedinamenti, e dai un colpo di acceleratore per scacciare i pensieri balzani.

         Quando queste minuscole pistole a tamburo entrarono in produzione, un investigatore privato della mia agenzia investigativa Octopus ne volle a tutti i costi una, nonostante la mia disapprovazione, e infatti l’infatuazione durò solamente qualche mese.

         Ora, la mia prima domanda è: cosa se ne faceva Emanuele Pozzolo di un così inutile gioiellino tecnologico? Se veramente era in imminente pericolo, tanto da necessitare della scorta che noi gli paghiamo. La mia sensazione è che si tratti di una scorta, come ce ne sono tante, immeritata e utile solamente a pavoneggiarsi in società.

         Ma c’è anche una seconda domanda: com’è possibile che in un sito pieno di poliziotti lo sparo accidentale di Pozzolo stia rischiando di diventare uno dei tanti misteri italiani irrisolti? Mi auguro che la carriera politica del Pozzolo finisca qui e che le carriere dei poliziotti assegnati alla scorta finiscano alla viabilità.