Da investigatore privato, che si occupa di esfiltrazioni internazionali so che il caso di Ilaria Salis è solo uno dei tanti di connazionali abbandonati all’estero da Governo italiano e Farnesina.

Da investigatore privato esperto in esfiltrazioni internazionali penso che nel casodi Ilaria Salis si è commesso l’imperdonabile errore di parlare a sproposito.
Da investigatore privato esperto in esfiltrazioni internazionali penso che nel caso
di Ilaria Salis si è commesso l’imperdonabile errore di parlare a sproposito.

         Da investigatore privato, e titolare dell’agenzia investigativa Octopus di Cassano d’Adda, che si è occupato sin dal 1980 di rintracciamenti ed esfiltrazioni internazionali, so che il caso della nostra connazionale Ilaria Salis in carcere a Budapest è solo uno dei tanti esempi di come la Farnesina e il Governo italiano abbandonano quasi regolarmente gli italiani in difficoltà all’estero.

         In più di quarant’anni di carriera da investigatore privato ho assistito a pochissimi interventi tempestivi ed efficaci da parte di chi dovrebbe tutelarci all’estero, sia che si trattasse di far rispettare le convenzioni dell’Aja sui minori o di difendere innocenti condannati all’estero oppure semplicemente far rispettare i più elementari diritti.

         Recentemente la mia agenzia investigativa Octopus di Cassano d’Adda ha assistito un padre che tutto da solo, tra le chiacchiere della Procura, le promesse della Farnesina e la pochezza dei nostri rappresentanti consolari, si è riportato in Italia la figlia rapita all’estero dalla madre.

In alcuni casi, seguiti dalla mia agenzia investigativa Octopus, i nostri rappresentanti all’estero hanno dimostrato scarsa perizia e professionalità persino nel rimpatrio di refurtiva, già recuperata dai miei investigatori privati. Ricordo in particolare di una motocicletta rubata a Milano, localizzata e acquistata in Ucraina da un mio investigatore privato sotto copertura; i rappresentanti consolari italiani non sapevano (o fingevano di non sapere) che l’Ucraina fosse la ricettatrice d’Europa e, dopo qualche promessa d’aiuto al cellulare, mi bloccarono, costringendomi ad arrangiarmi da solo nel rimpatrio.

         Nel caso di Ilaria Salis si è commesso un altro grave, imperdonabile errore e cioè quello di parlare a sproposito. In genere è un errore fatale a qualsiasi trattativa o intervento a sorpresa d’esfiltrazione e, normalmente, viene commesso dai clienti della mia agenzia Investigazioni Octopus troppo coinvolti dalla tragedia che stanno vivendo. Tant’è che spesso faccio intervenire nel “mostrare buon viso a cattivo gioco” miei investigatori privati esperti nella mediazione che si spacciano per amici di famiglia o parenti alla lontana della persona da mettere in salvo. Con la Salis questo errore grossolano è stato commesso da nostri scriteriati governanti senza alcuna scusante. Nel polverone sollevato dalla politica faziosa il papà di Ilaria, Roberto Salis, è l’unico che sta facendo funzionare il cervello.

         Tuttavia la cosa che intristisce di più è l’assoluto disinteresse per centinaia di altri casi, anche più gravi di Ilaria Salis, che sono totalmente ignorati perché senza alcuna ribalta mediatica.