Revenge Porn, Pornofake, Sextorsion: Come Comportarsi?
Chi è vittima di revenge porn, pornofake o sextorsion, ha bisogno di ben altri consigli che sentirsi suggerire di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati.
Suggerire che non ci si dovrebbe mai trovare nella posizione di essere ricattabili o danneggiabili per proprie immagini particolarmente osé mi sembra superfluo, perché chi è vittima di revenge porn, pornofake o sextorsion, ha bisogno di ben altri consigli che sentirsi suggerire di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Tanto più che, come insegno agli allievi detective privati della mia agenzia investigativa Octopus, esistono diversi tipi di pornovendetta o pornoestorsione e alcuni sono più difficili da prevenire di altri:
Revenge Porn
Il “revenge porn”. Cioè, quando le immagini (foto e video) compromettenti sono state volontariamente scambiate come gioco sessuale all’interno di una coppia consenziente, ma improvvisamente vengono utilizzate da uno dei due membri della coppia come vendetta per essere stato lasciato.
Questa situazione può spesso essere interrotta sul nascere, diffidando l’ex-compagno e facendo presente le gravi conseguenze cui va incontro, non solamente lui, ma anche chiunque riceva, conservi e condivida le immagini.
Se la diffida non sortisce l’esito sperato, devono seguire immediatamente la denuncia presso la Polizia Postale in base all’Articolo 612-ter del Codice Penale per “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” e la segnalazione al Garante della Privacy (https://servizi.gpdp.it/diritti/s/revenge-porn-scelta-auth) che dovrebbe attivarsi entro 48.
Con le comuni conoscenze, che hanno ricevuto foto e video porno, si può sempre dire che le immagini sono un caso di porno deepfake, cioè sono state generate digitalmente attraverso l’Intelligenza Artificiale.
È consigliabile non affidarsi completamente alle Istituzioni ma farsi assistere da un avvocato, da un investigatore privato e da un informatico forense. L’agenzia investigativa Octopus di Cassano d’Adda è in contatto coi migliori specialisti in grado di assistere le vittime di revenge porn e condotte criminali simili.
Diffusone illecita di immagini porno
La diffusione illecita di immagini porno acquisite di nascosto da uno dei membri che partecipa agli incontri sessuali, per condividerle con amici o addirittura venderle o postarle su profili pornografici.
Qui l’illecito penale non è tanto nelle riprese di nascosto, purché chi ha filmato o fotografato sia stato presente agli incontri osé e non abbia eseguito vere e proprio video-intercettazioni, ma nell’utilizzo delle immagini carpite. Infatti, si configura il reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti sia che esse vengano trovate casualmente in un device perduto dal suo proprietario, sia che siano state rubate fisicamente o digitalmente al proprietario, sia che vengano ricevute online da amici o sconosciuti.
La vittima di questo deprecabile comportamento deve farsi assistere psicologicamente e non sottovalutare i rischi di depressione e induzione al suicidio. Lo testimonia la triste vicenda della povera Tiziana Cantone, suicidatasi per i suoi video porno casalinghi che, invece di rimanere tra le mura domestiche, erano diventati virali in rete.
Pornofake o Porno Deepfake
Il pornofake o porno deepfake ha iniziato a diffondersi nel 2017. Consiste nella creazione attraverso l’A.I. di immagini porno completamente false dove il delinquente prende un’immagine della sua vittima, la fa spogliare e le fa fare o dire cose completamente false. Si tratta di un vero e proprio abuso sessuale tramite immagini, una forma di stupro digitale, perché il criminale costringe una persona non consenziente a subire una profonda umiliazione.
Soprattutto i personaggi famosi sono vittime del pornofake, infatti esistono addirittura dei portali pornografici che propongono “video pornografici VIP” completamente inventati. Tuttavia il fenomeno è preoccupante e ha effetti devastanti soprattutto quando riguarda giovani vittime o persone particolarmente fragili. Questo crimine è connesso al bullismo, allo stalking e all’estorsione.
Talvolta il revenge porn è portato a termine attraverso il pornofake.
Quando si è vittime di pornofake è fondamentale l’assistenza di un informatico forense, che ricostruisca e comprovi l’abuso, e di un avvocato che trovi il modo di far perseguire il crimine, nonostante quasi ovunque nel Mondo la normativa sia lacunosa. I detective privati della mia agenzia investigativa Octopus sono intervenuti in alcuni casi come acquirenti sotto copertura di video pornofake o quando questi erano connessi a forme di estorsione sessuale.
Sextortion Scam
Il “sextortion scam”, quando si pratica esibizionismo e masturbazione online con una persona sconosciuta o conosciuta superficialmente, che in realtà mira a ricattare finanziariamente la vittima di cui ottiene immagini compromettenti.
Ho sempre consigliato di non cedere al ricatto per due motivi:
non è detto che l’estorsione cessi col primo pagamento;
sino ad oggi nessun Cliente della mia agenzia investigativa Octopus, che non abbia pagato su mio consiglio, ha mai visto mettere in atto la minaccia di divulgare tra i suoi contatti le immagini porno. Questo perché sono truffatori che lavorano su grandi numeri e non hanno alcun interesse a fissarsi su una vittima recalcitrante, aumentando rischi e perdite di tempo.
In ogni caso possono sempre sostenere di essere stati vittime di pornofake.
Ho sempre sconsigliato i Clienti della mia agenzia investigativa Octopus
di sottostare a qualsiasi ricatto, perché assecondarlo espone e nuove richieste.
Revenge porn e stalking non risparmiano personaggi famosi e personalità dello sport, della cultura e dell’arte.
Notorietà delle vittime non mettono al riparo da inefficienza e scarsa assistenza quando si è perseguitati da un molestatore, lo testimonia il caso di Morgan, al secolo Marco Castoldi, denunciato per stalking e revenge porn dalla cantante Angelica Schiatti.
Nella mia attività di investigatore privato, titolare dell’agenzia investigativa Octopus di Cassano d’Adda, sono abituato a vedere casi di stalking sottovalutati o totalmente ignorati dalle Istituzioni. Tuttavia, nei casi in cui mi sono occupato di tutelare dallo stalking persone particolarmente in vista, ho sempre assistito a una particolare solerzia, non tanto per dovere istituzionale quanto piuttosto per opportunismo mediatico.
Angelica Schiatti ha conosciuto e frequentato Morgan tra il 2015 e il 2020, per poi interrompere la loro relazione. Da allora, cioè negli ultimi quattro anni, la cantante subisce una persecuzione da parte di Morgan: è stata pedinata, minacciata e insultata direttamente o tramite parenti e amici, è stata costretta a trasferirsi presso il padre e nascondersi per anni. C’è un processo pendente presso il Tribunale di Lecco che sembra interminabile, anche se è stato attivato il Codice Rosso.
La cantante stessa si sfoga: “Sono stata in silenzio quattro anni e continuerò a restarci (tanto sono i fatti che parlano per me) sperando che la giustizia possa fare il suo corso in tempi umani. Mi sono sentita e mi sento molto sola e abbandonata dalle istituzioni. Questa mia è la condizione di una donna che trova il coraggio per denunciare in Italia, che cerca di difendersi e tutelare la propria dignità e che non dovrebbe mai essere lasciata sola”.
A seguito di un coraggioso articolo di Selvaggia Lucarelli sullo stalking e il revenge porn di Morgan, finalmente si sono levate proteste e si sono presi provvedimenti contro il responsabile. Sembra che Morgan avesse persino ingaggiato due “scappati di casa” per pedinare la sua ex e picchiare il nuovo fidanzato, fortunatamente senza successo.
Calcutta, l’attuale fidanzato della cantante Angelica Schiatti, ha attaccato pubblicamente Morgan e ha preso una posizione forte non solo contro lo stalker ma anche nei confronti di coloro che, come l’etichetta Warner Music Italia, in nome della tanto incensata genialità di Morgan e per meri interessi economici, ha tollerato sino ad ora i suoi odiosi crimini.
Contro la Warner si sono schierati altri artisti, tanto che l’etichetta, più per opportunismo che per umanità e senso della Giustizia, ha dichiarato di voler rescindere i contratti con l’ex-Bluvertigo. Nella mia esperienza di detective privato e titolare dell’agenzia Investigazioni Octopus questa è la strada giusta: ho fermato numerosi stalker facendogli capire che i loro comportamenti li avrebbero condotti a una condanna e un isolamento sociale in grado di travolgerli e distruggerli. Non c’è punizione migliore per Morgan (e per qualsiasi altro stalker narcisista) che condannarlo all’anonimato, all’indifferenza o al pubblico ludibrio.
Il genio di Morgan è decantato da molti, anche se personalmente lo trovo mediocre persino nelle sue autocelebrazioni e nella capacità d’imbucarsi in trasmissioni televisive. L’arte dovrebbe sublimare ed elevare, forse è per questo che Morgan negli ultimi tempi, anziché buona musica, produce esclusivamente litigate e cattivi esempi.
I ricatti sessuali e la diffamazione di tipo sessuale sono sempre esistiti, internet e l’informatica li hanno semplicemente aggravati e maggiormente diffusi.
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