L’evoluzione dell’assenteismo aziendale
L’evoluzione dell’assenteismo aziendale in Italia e i metodi di contrasto attraverso il detective privato.

Quando fondai nel 1988 la mia prima agenzia investigativa Octopus in provincia di Bergamo, l’assenteista aziendale era motivato principalmente dall’avidità o dalla necessità: il dipendente si metteva in finta malattia per poter svolgere un secondo lavoro in nero e guadagnare due stipendi, così da avere più soldi in tasca o poter affrontare spese impreviste.
Alcuni assenteisti aziendali si ammalavano fintamente per aiutare nell’impresa familiare:
In certe zone agricole l’assenteismo aziendale era così diffuso nei periodi della semina e della raccolta, tanto da costringere i direttori del personale a tollerarlo o addirittura cercare di regolamentarlo per non dover licenziare il 50% della forza lavoro. L’ufficio del personale ricorreva alla mia agenzia investigativa Octopus a Treviglio solamente nei casi di assenteismo più estremi e sfacciati.
Gli interventi della mia prima agenzia investigativa Octopus a Treviglio erano piuttosto semplici: inquadravi l’assenteista aziendale e i suoi mezzi per spostarsi; lo attendevi fuori casa da prima o poco dopo l’alba, a seconda che potesse essersi trovato un lavoro più o meno mattiniero; tuttalpiù, per essere sicuro che fosse in casa (dato che tutti avevano il numero fisso in elenco) lo chiamavi con una scusa che si adattasse perfettamente all’orario anti lucano della telefonata.
Ricordo di un operaio, assenteista da mesi, cui telefonai alle 5 del mattino fingendomi seccato per non averlo visto ancora arrivare a scaricare un camion, di cui dicevo d’essermi tanto raccomandato la sera prima. Finita la mia finta sfuriata, mi sarei aspettato qualche domanda da parte del mio sorvegliato per poter evidenziare l’equivoco, scusarmi per lo sbaglio di persona e riattaccare la cornetta della cabina telefonica.
Invece, fu lui a chiudere frettolosamente la conversazione scusandosi. Dopo pochi minuti uscì a razzo in auto dalla rampa dei box e raggiunse il posto di lavoro, che bigiava da mesi, e non prese più un giorno di malattia, per la felicità del Cliente della mia agenzia investigativa Octopus di Treviglio. Ancora adesso il proprietario dell’azienda ed io ridiamo dell’accaduto, senza riuscire a darcene una spiegazione.

Le indagini su assenteismo aziendale esistono dalla fondazione della prima agenzia investigativa poiché la finta malattia è sempre stata utilizzata per bigiare al lavoro.
In epoca pre-informatica gli assenteisti aziendali più difficili da smascherare erano quelli che di secondo lavoro facevano assemblaggi conto terzi, perché lavoravano in casa e potevi cogliere questa seconda attività solamente se la sorveglianza del detective privato capitava quando il dipendente infedele si recava nell’azienda a consegnare o ritirare gli assemblaggi.
Negli anni ’80 e ‘90 vi fu poi l’ondata delle linee erotiche.
Ed era complicato smascherare chi si fingeva ammalato o infortunato, per dedicarsi a telefonate sconce dietro compenso.
Durante la mia carriera di investigatore privato mi sono capitati diversi assenteisti aziendali che, di secondo lavoro, praticavano il mestiere più antico del mondo, tuttavia le telefonate erotiche erano un modo più accettabile per ottenere soldi facili e colsi molti più assenteisti aziendali, maschi e femmine, dediti al telefono rovente che alla prostituzione.
Inoltre, c’è da dire che per un investigatore privato è molto più difficile smascherare, con prove valide e presentabili al giudice del lavoro, una voce erotica o un moderno sex worker su OnlyFans piuttosto che gli assenteisti dediti alla prostituzione in casa.
Negli anni ’90 e nella prima decade del 2000 l’assenteismo aziendale si complicò lentamente a partire dalle piccole cose: con l’avvento della telefonia mobile, sempre meno case avevano il telefono fisso pubblicato in elenco, per verificare se i miei sorvegliati fossero in casa, pertanto rischiavo lunghi appostamenti inutili.
In più, le visite fiscali erano difficili da programmare coi medici dell’INPS, specialmente nelle grosse città, e quindi non potevano essere facilmente concertate con le sorveglianze dell’investigatore privato.
Inoltre, la diffusione dei computer moltiplicava le possibilità che gli impiegati di concetto si trovassero un secondo lavoro da casa davanti alla tastiera.
Tuttavia, ai detective privati collaboratori della mia seconda agenzia investigativa Octopus a Milano insegnavo come smascherare anche i più pantofolai e casalinghi tra gli assenteisti aziendali.
Sullo sfondo di tutte queste difficoltà investigative c’era e c’è tutt’oggi una tendenza esagerata a tutelare i lavoratori da parte dei magistrati del lavoro: qualsiasi scorrettezza, se non bene documentata dall’investigatore privato o se provvista di una giustificazione alternativa all’infedeltà aziendale, veniva e viene archiviata a favore dell’assenteista.
Una dipendente si metteva in malattia ogni lunedì e i detective privati collaboratori della mia agenzia investigativa Octopus di Treviglio stabilirono che si dedicava a un lavoro di ambulante nei fine settimana e si prendeva il lunedì per riposare. Contro il mio parere l’azienda volle licenziarla, ma fu reintegrata dal giudice.
Con molta fatica e pazienza, poiché la donna era stata allertata sull’impiego del detective privato aziendale, insistetti nelle sorveglianze di lunedì nei periodi delle feste paesane, poiché avevo appreso che ogni tanto la donna partecipava a sagre e fiere. La colsi a lavorare dalla mattina alla sera alla sua bancarella in una festa di paese (spesso le sentenze di reintegro conferiscono un falso senso di impunità agli assenteisti aziendali) e fu finalmente licenziata.
Negli ultimi quindici anni le sorveglianze per assenteismo aziendale si sono ulteriormente complicate, richiedendo strategia e attenzione al budget del Cliente dell’agenzia investigativa.
Il detective privato deve tenere presente che anche un solo assenteista aziendale potrebbe comportare gravi perdite economiche e scompensi nelle dinamiche tra dipendenti all’interno di qualsiasi impresa, specie se piccola o media.
Il detective privato deve essere abbastanza professionale e onesto da sconsigliare sorveglianze palesemente inutili o avere un occhio di riguardo ai costi affrontati dal Cliente:
Una prima difficoltà è rappresentata dalla tendenza giurisprudenziale a considerare il secondo lavoro del finto malato addirittura riabilitativo, se non in palese contrasto con la patologia lamentata. Quest’ultima, per un eccesso di privacy, non deve essere comunicata al datore di lavoro, tuttavia trapela quasi sempre in azienda, permettendo al detective privato di studiare una strategia di sorveglianza con il miglior rapporto sforzo risultato.
In secondo luogo c’è stata una tale diffusione delle attività online, più o meno rispettabili, che spesso è impossibile licenziare per giusta causa un finto ammalato che si dedica a vendita o promozione in rete di qualsiasi cosa. Anche perché c’è alta probabilità che un giudice del lavoro consideri tutto sommato riabilitativa l’attività in internet.
In terzo luogo, negli ultimi 10 anni, c’è stato un massiccio ricorso all’abuso della Legge 104. Questa norma, pensata per consentire ai dipendenti d’occuparsi dei propri familiari disabili e non autosufficienti, è diventata il pretesto di molti assenteisti aziendali cronici per bigiare al lavoro, poiché ogni giorno la giurisprudenza si arricchisce di sentenze giustificative dei loro cattivi comportamenti. Tanto per esemplificare: inizialmente il permesso doveva essere speso interamente nell’assistenza del familiare disabile, oggigiorno può essere usato per il riposo dall’assistenza o, addirittura, per lo svago da quella fatica, o per altre attività casalinghe, di cui il beneficiario del permesso non ha potuto dedicarsi altrimenti. Inoltre, raramente si considera la reale disabilità del famigliare bisognoso di assistenza.
In quarto luogo si sono diffusi, specialmente tra le ultime generazioni di dipendenti assenteisti, fenomeni sempre crescenti di burnout, hikikomori e semplice fancazzismo, che, seppur viene comprovata la loro totale malafede, difficilmente convince il giudice del lavoro al licenziamento. Negli ultimi 15 anni la motivazione dell’assenteista aziendale è passata tristemente, oltre che per la scorrettezza implicita, da una motivazione intraprendente a una motivazione rinunciataria.
In quinto e ultimo luogo, la mancanza di medici condotti e il ricorso a forme sostitutive, per garantire l’assistenza sanitaria ai cittadini, ha favorito gli approfittatori nell’ottenere certificati medici per usufruire della Cassa malattia.

Gli assenteisti aziendali approfittano delle giuste tutele predisposte dalla Legge a favore dei cittadini più deboli. Sta al detective privato smascherare questi abusi.
Come l’agenzia investigativa Octopus di Cassano d’Adda affronta le nuove frontiere dell’assenteismo aziendale
L’assenteismo aziendale non è più quello di una volta e i detective privati dell’agenzia investigativa Octopus hanno dovuto escogitare strategie molto più elaborate per riuscire a smascherarlo senza gravare inutilmente sui costi affrontati dal Cliente.
Oggigiorno un efficace intervento investigativo per contrastare l’assenteismo aziendale si basa su tre attività combinate tra loro:
La corretta raccolta d’informazioni di partenza per pianificare al meglio l’intervento investigativo di contrasto all’assenteismo aziendale.
Una serie di attività investigative preliminari e complementari alle sorveglianze, per rendere queste ultime più efficaci e mirate.
Uno stretto coordinamento con l’avvocato giuslavorista dell’azienda, al fine di ottimizzare gli sforzi nella raccolta delle prove utili al licenziamento per giusta causa o a una mediazione stragiudiziale produttiva dal punto di vista dell’equità negli accordi.

Molti assenteisti aziendali smascherati dalla mia agenzia investigativa Octopus non si sono fatti scrupolo di abusare della Legge 104 o dei Congedi parentali.
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