Diffusione illecita d’immagini e video sessualmente espliciti. Revenge porn e voyerismo elettronico organizzato.
Anche se internet, la dipendenza da smartphone e social media hanno aggravato il fenomeno, c’è sempre stata una quota di umani incapaci di rispettare le più basilari regole di convivenza familiare.

Anche se la miniaturizzazione delle telecamere, internet, la dipendenza da smartphone e social media hanno certamente aggravato il fenomeno, c’è sempre stata una quota di umani incapaci di rispettare le più basilari regole di convivenza familiare.
Verso la fine degli anni ottanta, quando avevo appena aperto la mia prima agenzia investigativa Octopus in provincia di Bergamo, mi contattò una signora che si sentiva sotto controllo. Il suo racconto poteva sembrare quello di una paranoica, ma da alcuni dettagli capii che forse il disturbato della coppia era il marito e mi raccomandai di non fargli sapere della mia indagine.
Scoprii che l’uomo, approfittando di periodi di assenza da casa di moglie e figli, aveva montato due telecamere VHS dietro ad altrettanti specchi unidirezionali in bagno e vendeva immagini intime della moglie in cambio di soldi o di sesso con altri depravati come lui. Inoltre, manometteva persiane o tende di casa propria e dava istruzioni a suoi pari, affinché potessero spiare la moglie attraverso le finestre.
Queste violazioni non avvengono solamente tra moglie e marito, ma possono coinvolgere i familiari più giovani e indifesi.
Recentemente i nonni di una bimba di pochi anni contattarono molto preoccupati la mia seconda agenzia investigativa Octopus di Milano a seguito di inquietanti racconti fatti dalla nipotina: la madre fotografava la piccola nuda durante i bagnetti e vendeva le immagini della figlia per pagarsi la droga.
Talvolta, complice l’epoca iper-mediatica in cui viviamo. sono proprio i più giovani, tirati su a tik tok e reels, che infrangono le più elementari regole di convivenza familiare.
Una coppia si rivolse al mio Studio Investigativo Octopus perché preoccupata che il loro figlio quindicenne fosse entrato in un brutto giro. Il ragazzo studiava ancora, eppure aveva sempre molti soldi in tasca che non provenivano dai genitori. I miei detective privati scoprirono che effettuava di nascosto videoriprese intime di sua nonna in bagno e le vendeva online.
I rapporti di coppia si reggono sui compromessi, tuttavia il sesso, cioè le preferenze e le fantasie di ciascun partner, è l’aspetto più difficile per trovare una via di mezzo. Nella mia esperienza di investigatore privato matrimonialista, il sesso è la prima causa della fine delle unioni coniugali. Le coppie durevoli hanno una buona intesa sessuale che sopravvive negli anni, oppure riescono in qualche modo ad avere ciascuno una doppia vita sessuale, una dentro il matrimonio e l’altra, segreta, fuori dal matrimonio.
Per chi è affetto da disturbo voyeristico, i così detti “guardoni”, la seconda vita sessuale segreta si estrinseca in solitaria durante lunghi appostamenti nei luoghi dove abitualmente si appartano le coppiette o nella dipendenza dal porno.
Ultimamente, grazie all’introduzione in giurisprudenza del concetto di tradimento virtuale del partner le prove che il mio Ufficio Investigativo Octopus di Cassano d’Adda riesce a ottenere sono più utilizzabili per addebitare la separazione al fedifrago virtuale.
Invece, per gli esibizionisti e le persone affette da triolismo o triolagnia (cuckold) la seconda vita sessuale coinvolge il partner e persino gli altri suoi familiari.
Una donna, dopo aver assecondato per anni le fantasie erotiche del marito (affetto da una compulsiva forma di triolismo) si rivolse alla mia agenzia investigativa Octopus perché preoccupata che l’uomo si stesse interessando morbosamente alla relazione della loro figlia adolescente col suo primo amore giovanile. Attraverso una bonifica ambientale da microspie, scoprii che l’uomo aveva montato alcune telecamere nella cameretta della ragazza per osservarla in intimità col fidanzatino.
Talvolta l’esibizionismo si manifesta inizialmente con una componente sessuale molto bassa o inesistente, attraverso una mera sovraesposizione social-mediatica di contenuti personali e familiari, per poi scivolare in contenuti erotici sempre più spinti sino al porno. Alla manifestazione della parafilia si aggiunge la ricerca spasmodica di Like e followers e il bisogno di rendere redditizie le proprie inclinazioni esibizionistiche.

Nella mia esperienza di investigatore privato familiarista la sovraesposizione mediatica è una forma di voyerismo soft che può sfociare in pericolosi eccessi.
I siti pornografici sono il termometro delle aberrazioni sessuali della gente.
Non bisogna essere sociologi o psichiatri per capire che, al di là delle sane fantasie sessuali che ciascuno di noi può avere, c’è un’importante quota di umanità affetta da devianze sessuali preoccupanti e potenzialmente pericolose. Basta andare a scorrere le categorie sui siti pornografici, per scoprire che, nonostante i gestori riescano a non infrangere la Legge con stratagemmi di facciata, la gente fantastica spesso su rapporti incestuosi, partner troppo giovani, matrigne o patrigni lussuriosi, educatori depravati, violenze sessuali. Tutte fantasie che prevedono l’annientamento delle regole di convivenza sociale o familiare e del rispetto reciproco genitori-figli.
Se in passato il guardone/esibizionista doveva accontentarsi di spiare dal buco della serratura la zia, adesso è diventato molto più pericoloso, potendo filmarla facilmente di nascosto e condividere i video dell’ignara parente in internet.

La tecnologia ha reso guardoni e simili depravati molto pericolosi.
Come evitare partner con gravi disturbi voyeuristici o altre parafilie. I consigli del detective privato.
Oggigiorno, la ricerca di un partner, i rapporti di coppia e quelli intra-familiari richiedono particolari cautele, specialmente da parte di persone separate e divorziate con figli giovani al seguito, provenienti dal primo matrimonio.
Vediamo innanzitutto i campanelli d’allarme di soggetti come quelli che frequentavano siti come Phica.com e Mia Moglie:
Sin da fidanzati propongono pratiche esibizionistiche in maniera insistente o svelano la propria inclinazione al triolismo.
Hanno molte fantasie sessuali che realizzano insieme al partner con soddisfazione di entrambi, ma non riescono più ad avere rapporti “normali” col partner, cioè senza realizzare pratiche sessuali estreme.
Questi soggetti, uomini o donne, sono molto infantili e trattano il partner come se fosse la loro madre o padre.
Raccontano e si vantano di trascorse relazioni in cui infrangevano le basilari regole di rispetto e protezione verso il partner e i suoi familiari.
Sono collezionisti compulsivi di immagini pornografiche rubate e, anche se non svelano la loro intera collezione, amano sfoggiare qualche scatto o video.
È inutile scrivere che il miglior modo per prevenire il revenge porn da parte di ex-partner criminali è quello di non concedere alcuna propria immagine di nudo per nessun motivo.
I consigli del detective privato per evitare di finire nella collezione di un voyeuro su siti erotico-pornografici.
Come titolare dell’Istituto Investigativo Octopus di Cassano d’Adda mi devo continuamente aggiornare sulla tecnologia investigativa e sono rimasto molto sorpreso di come certi blog e forum inerenti alle spycam siano frequentati più da voyeur che da investigatori privati. Ciò significa che un consistente numero di telecamere spia sono impiegate per scopi profondamente sbagliati, vediamo come difendersi da questi abusi.
Si possono verificare principalmente tre scenari:
1. Telecamere piazzate illegalmente in camere d’albergo, camerini, bagni, ecc. dal guardone di turno.
Per difendersi da questa spycam dovete imparare a osservare con attenzione gli ambienti ove vi dovete spogliare per varie ragioni. La telecamera spia può essere nascosta dietro a uno specchio unidirezionale, che potete sempre coprire, se non riuscite a verificare cosa ci sia dietro. Oppure la spycam deve per forza affacciarsi sull’ambiente da spiare con un obbiettivo che, per quanto piccolo e a punta di spillo, è riconoscibile quando viene ben illuminato da una luce bianca o, meglio ancora, infrarossa.

L’agenzia investigativa Octopus tiene corsi per effettuare in autonomia bonifiche da microspie audio e video a personale che tratta informazioni riservate e a chi teme d’essere video-ripreso di nascosto
2. Guardoni itineranti con telecamere nascoste
Solitamente sono nascoste in borse, trolley, persino nella punta delle loro scarpe o nel collare del loro cagnolino in cerca di “prede” particolarmente distratte.
Per difendervi dal “guardone itinerante”, dovete stare attenti a chi vi segue insistentemente in spiaggia, al supermercato, sulle scale mobili (dove potrebbero approfittare del dislivello per rubare immagini da sotto una gonna o un paio di pantaloncini). Dovete tirare sempre le tende alle finestre e abbassare le tapparelle quando si fa sera. Dovete limitare il vostro sano esibizionismo se non siete abbastanza sicuri dell’ambiente e delle persone che vi circondano.
3. Presenza di telecamere controllabili da remoto
Oppure, da quando c’è ampia diffusione di telecamere controllabili da remoto e dotate di Cloud per la conservazione delle immagini, black hat hacker potrebbero violare sistemi di videosorveglianza legittimamente montati, per carpire immagini intime e rivenderle sul mercato nero.
Se vi trovate in ambienti estranei dotati di impianti di videosorveglianza, non potete sapere se chi ha montato l’impianto lo ha fatto osservando i protocolli di sicurezza o se quei protocolli sono stati in qualche modo raggirati, pertanto il consiglio è di non esporvi e, quando possibile, coprire le telecamere.
Negli impianti di videocontrollo che, invece, montate voi per proteggere la vostra casa o azienda, dovete scegliere case costruttrici affidabili che usano sistemi di monitoraggio crittografati, dotati di password sul router e firewall attivi da aggiornare ciclicamente.

Domotica e videosorveglianza hanno reso le nostre case più comode e sicure, purché non si sottovalutino le minacce informatiche.
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